Negli anni 70 nasce in America dal suo "inventore" Greg Grassman, il quale concepì un'attività sportiva agonistica che puntasse sul cosiddetto "fitness total body" e consentisse di migliorare numerosi aspetti del fisico umano; dal 1995 in poi il crossfit ha cominciato a diffondersi nel mondo arrivando anche in Italia tra il sospetto e l'indifferenza degli italiani. Ma grazie ad internet, ai social e soprattutto agli istruttori e agli allievi con il loro passaparola ha cominciato a creare un forte entusiasmo intorno a sé. Infatti praticare crossfit non significa mirare a rassodare i glutei o aumentare il volume dei pettorali, bensì significa migliorare nella resistenza cardiorespiratoria, nella forza, nell'equilibrio, nell'agilità, nella velocità, nella potenza, nella flessibilità e nella resistenza muscolare, ed ovviamente anche ad ottenere un fisico da "quasi superman" o "quasi wonderwoman" che sia.

Il crossfit si svolge intensamente per circa un'ora, durante la quale i cosiddetti crossfiter dovranno destreggiarsi tra bilancieri, palle mediche, manubri, corde, sbarre per trazioni e molto altro, compreso, a volte, aratri, pneumatici di camion, zappe e quant'altro scelto dall'istruttore; ogni allenamento è stabilito in cosiddetti wod, ovvero work out of the day (in italiano allenamento del giorno) che verrà praticato nel cosiddetto box, che nient'altro è che la palestra o il capannone adibito a tale attività. La curiosità che mi piace riportare a voi lettori è che alcuni dei più importanti wod prendono il nome da eroi deceduti, siano essi poliziotti o appartenenti alle forze militari, e vengono raggruppati negli heroes wod, quali ad esempio il jt, il josh e il rj. All'inizio, personalmente, ero scettico sulla bontà di questa attività fisica in quanto la consideravo per fanatici visti i ritmi degli allenamenti; poi, mi sono recato in un box ed ho seguito per due settimane lo svolgimento dei wod, ho guardato i crossfiter sudare e cercare di superare i propri limiti ad ogni allenamento, li ho visti ridere e sorridere insieme ai loro istruttori, li ho visti uscire esausti ma contenti. E mi sono ricreduto! Pertanto, mi sento di dire semplicemente "promosso"