Discussione: Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad estenuanti discussioni attorno al tema del lavoro. Un susseguirsi di proposte e controproposte da parte del governo, che si affannava a dare risposte concrete allo scottante problema dell'assenza di lavoro per i giovani ma anche per i meno giovani. Un problema di proporzioni sempre più grandi, che mette in crisi tutto il sistema sociale italiano, alle prese con una disoccupazione giovanile tra le più alte d'Europa ed una ricollocazione di persone di mezza età che escono dai percorsi produttivi sempre più difficile e complessa e di conseguenza, un impoverimento dei nuclei familiari di anno in anno crescente, perché dove non c'è lavoro non vi sono stipendi da percepire e di conseguenza soldi da poter spendere .

Risposte: Il governo al fine di dare risposte e trovare soluzioni al problema arriva a varare il Jobs Act. Una serie di provvedimenti che ridisegnano le regole delle contrattazioni lavorative. Dall'abolizione dei molti contratti odierni, al contratto a tutele crescenti, dalla tutela delle professionalità alla cancellazione tanto avversata dai sindacati del famoso articolo 18. Insomma tutta una serie di provvedimenti che secondo gli attuali leader politici dovrebbero risolvere il problema lavoro.

Situazione: In Italia si è affetti da miopia acuta quando si tratta di affrontare i problemi, si tende a dare sempre risposte vaghe, spesso inefficaci e soprattutto a non prendere di petto il problema ricercando le vere cause che lo contraddistinguono. Così per il lavoro che mai come in questi ultimi anni manca, si dice che il problema, sono i troppi contratti atipici, l'articolo diciotto che non permette di licenziare, i ragazzi italiani, viziati e difficili che non hanno voglia di lavorare e gli extracomunitari che viceversa lavorano per quattro soldi, rubano lavoro e così via in un corollario di amenità che tentano di giustificare il problema dell'assenza di lavoro e che vogliono far credere che eliminati quei "falsi problemi" tutto si risolverebbe. Appunto il problema della mancanza di lavoro va ricercato all'interno di cause che non sono quelle sbandierate, ma in una sua visione molto più concreta, quella delle migliaia di piccole attività commerciali ed imprenditoriali che non riescono più a sostenere il costo del lavoro e per questo non possono permettersi di assumere ragazzi giovani o meno giovani perché, a fronte di uno stipendio da corrispondere, ne hanno un altro da versare allo stato per contributi e tutele che spesso questi ragazzi alla fine della propria carriera lavorativa non vedranno neanche mai riconosciute perché, nel frattempo hanno cambiato comparto lavorativo, hanno seguito altri percorsi oppure, a volte magari assunti non più molto giovani non sono riusciti a maturare quanto richiesto. Ecco per risolvere il problema lavoro prendiamo di petto le vere cause che ci hanno portato a tale situazione, diminuiamo il costo del lavoro per le piccole attività che assumono, aiutiamole a renderle competitive, diamo tutti i diritti che spettano ai lavoratori e nel contempo snelliamo le forme di assunzione, con appositi accorgimenti, diamo la possibilità di assumere in piena trasparenza personale alla piccola attività non sommergendola di burocrazia e di costi da sostenere e favoriamo così l'eliminazione del lavoro nero. Solo perseguendo questi obbiettivi, cancellando questi veri problemi, potremmo sconfiggere la piaga della disoccupazione.