Tornano in piazza i dipendenti della Croce Rossa Italiana per protestare contro il Decreto Legge n.178/12 (approvato dal Governo Monti e riconfermato dal Governo Letta prima e dal Governo Renzi poi) che prevede il riordino della C.R.I. I dipendenti e militari della Croce Rossa si daranno appuntamento, ed invitano a partecipare tutta la popolazione sensibile al problema, a Roma in data 21 febbraio alle ore 10.00 davanti al Colosseo per dar vita ad un corteo di protesta, organizzato dal coordinamento nazionale RSU CRI, che si concluderà in Piazza S.S.

Apostoli, nei pressi della Prefettura di Roma.

Con questo gesto i Lavoratori della Croce Rossa Italiana vogliono impedire il licenziamento, molto probabile, di circa 3000 persone, molte delle quali impegnate in importanti missioni umanitarie e di soccorso sia in Italia che all'estero, ricevendo anche importanti riconoscimenti. Circa 3000 persone che si ritroverebbero a breve nell'oblio della disoccupazione senza molte vie d'uscita, visto anche il grave periodo di crisi economica ed occupazionale, molti dei quali ultra cinquantenni ancor più difficilmente ricollocabili in altre strutture o aziende. Ma sopratutto, con la privatizzazione della Croce Rossa, andrebbe a morire uno dei simboli più importanti di questo paese.

Simbolo che ha visto militari e dipendenti impegnati per anni nelle autoambulanze per soccorso ai malati e disabili, nei camion ad aiutare le popolazioni colpite da terremoti e disastri naturali, in territori a rischio per prestare soccorso a città e villaggi afflitti da guerre, mettendo più volte a rischio la propria vita.

Un simbolo che per anni è stato motivo di vanto per il nostro paese e di ammirazione da parte degli altri paesi. Persone che con dedizione e sacrificio hanno operato, all'interno della Croce Rossa, a volte oltre le loro mansioni e ruoli. Il 21 i dipendenti della C.R.I. si ritroveranno in piazza e al grido di "Salviamo la Croce Rossa Italiana" chiederanno al Governo Italiano, per l'ennesima volta, di ritornare sui propri passi e cancellare il D.L. 178/12 che provocherà la distruzione dello storico corpo della croce rossa Italiana e la perdita del lavoro per circa 3000 persone creando un ennesimo problema per il nostro già martoriato paese.