Dopo lo spot della Barilla che nel 2013 fece scatenare l'opinione pubblica e i vari social a causa della dichiarazione di Guido Barilla che affermò di non essere intenzionato a fare spot con famiglie gay, oggi, dopo due anni a fare infuriare il mondo ci hanno pensato Dolce e Gabbana, i due stilisti italiani che dopo un'intervista rilasciata alla rivista Panorama sul tema della famiglia si sono ritrovati al centro di noiose e dolorosissime critiche che per l'ennesima volta condannano la libertà di espressione e di pensiero.

Perché se è vero che fino a quando c'è da sollevare critiche contro istituzioni come la Chiesa, la Scuola e la Costituzione, la libertà di pensiero è ammessa, è altrettanto scontato che se in ballo vi sono argomenti che riguardano l' omosessualità, si rischia il linciaggio mediatico e, come sta capitando ai due stilisti, un vero boicottaggio.

Mondo del web, personaggi famosi, tutti infuriati contro le affermazioni di Gabbana, il quale durante l'intervista ha affermato che la famiglia dev'essere formata da un uomo e una donna ovvero un padre e una madre, aggiungendo che i figli non devono essere prodotti sintetici e chimici, ma creature che nascono secondo natura.

Di fatto lo stilista non ha detto nulla di negativo: stiamo parlando di un uomo che ha dichiarato la sua omosessualità ma che non intende contrastare la natura e quindi, consapevole di non poter divenire padre e di non potersi unire con il vincolo matrimoniale al suo compagno, ha semplicemente affermato il suo pensiero di essere promotore della famiglia naturale.

Ci troviamo di fronte ad un attacco alla libertà di pensiero, più grave della dichiarazione stessa espressa dallo stilista che di fatto non era volta ad offendere alcuno.

Appoggiamo, dunque, Dolce e Gabbana, che hanno coraggiosamente difeso i loro principi e che coraggiosamente continuano ad andare avanti con un lavoro davvero lodevole e meritevole.

Speriamo possano placarsi le polemiche, poiché se continueremo a subire questi attacchi ci ritroveremo a non poter più pronunciare alcuna parola.