Ricordando il motto: scarpe grosse e cervello fino, rivedo un mondo lontano nel tempo. Per secoli, e fino all'ultimo dopoguerra, quel mondo ha rappresentato il settore strategico per l'economia del nostro paese. Con l'aggettivo compatibile, mi riferisco a quelle pratiche agricole che hanno un rigoroso rispetto dell'ambiente, con produzioni di qualità, e sempre attente all'equilibrio ambientale. Con l'avanzare della civiltà industriale, quella parte di agricoltura cosiddetta tradizionale, è andata scomparendo, a causa della competitività. Con l'abbandono dei terreni a destinazione seminativa, in prevalenza, i giovani contadini hanno cercato altri lidi. Sono invece rimaste in essere le coltivazioni specializzate, che tuttora svolgono un ruolo importante.
Interesse dei giovani per la nuova agricoltura
Di recente, a seguito di incentivi regionali messi a disposizione del settore, molti giovani imprenditori si sono riavvicinati a questo mondo, con ottimi risultati. Alcuni utilizzando finanziamenti a fondo perduto, concessi da alcune regioni fra cui la Lombardia. Attualmente è un settore in forte crescita. In questo importante filone dell'economia nazionale, data la sua potenzialità, possiamo e dobbiamo essere più ambiziosi. Il "fondo perduto" non è importante, mentre lo è la possibilità di ottenere finanziamenti agevolati, da restituire negli anni, garantiti in parte dallo stato, per l'acquisto di macchine idonee per i lavori, bestiame, terreni con vocazione agricola, impianti di trasformazione dei prodotti. Finanziamenti da assegnare ai giovani imprenditori che vogliono veramente impegnarsi nella nuova azienda.