Matteo Renzi naviga in acque sempre più agitate. Sembrano lontani anni luce i toni trionfalistici delle Elezioni Europee quando il PD, soprattutto cavalcando le paure degli italiani, era riuscito ad abbattere il muro del 40%. Il quadro politico è fortemente mutato ed il consenso intorno al premier va riducendosi sempre più. La fine del Patto del Nazareno, determinatasi per la scelta di Renzi di imporre il nome di Mattarella alla Presidenza della Repubblica, ha fatto lievitare il peso parlamentare della sinistra PD e degli alleati di Governo. Oggi il Presidente del Consiglio non può più trattare i suoi alleati come scolaretti da bacchettare, ma è stretto nella morsa di mediazioni continue ed estenuanti.

Questa situazioni si sta manifestando, in tutta la sua evidenza, nel difficile percorso parlamentare che sta accompagnando la sempre meno scontata approvazione dell'Italicum. Sono troppe, infatti, le contraddizioni e le forzature ravvisabili in questa legge. Innanzitutto Renzi sosteneva, all'inizio del suo mandato, che le regole del gioco non potevano essere scritte dalla sola maggioranza, ma che si doveva necessariamente ricercare la più ampia convergenza possibile. Questa condivisibile impostazione è stata totalmente capovolta: infatti il Ministro Maria Elena Boschi è arrivata addirittura ad ipotizzare il ricorso al voto di fiducia sull'Italicum. L'approvazione di una legge elettorale con la fiducia sarebbe davvero uno stravolgimento delle regole democratiche e molti commentatori ipotizzano che lo stesso Presidente Mattarella potrebbe decidere di arginare quella che appare come una grave forzatura.

Ma c'è di più. La Corte Costituzionale si è già espressa in merito all'illegittimità del Porcellum, censurando sia il meccanismo di designazione degli eletti, cioè le liste bloccate, sia un premio di maggioranza eccessivo e gravemente distorsivo rispetto all'esito delle urne. L'Italicum non solo non risolve questi problemi, ma li aggrava, motivo per cui è lecito attendersi una sua futura nuova bocciatura da parte della Consulta, qualora venisse approvato.

Ad ogni modo, pur volendo ignorare le considerazioni fatte sin qui, la situazione per Renzi è oltremodo complessa. Brunetta ha chiaramente detto che Forza Italia si opporrà all'approvazione dell'Italicum. La minoranza PD è sul piede di guerra. Non è dato sapere come andrà a finire ma, di certo, il mito di "Renzi uomo solo al comando" si sgretola di giorno in giorno ed anche il suo governo potrebbe essere al capolinea.