Al riguardo delle nozze gay il cardinale Parolin segretario di Stato vaticano ha parlato di pericolo per il futuro dell' umanità. Pietro Parolin, infatti, dichiarando tutto il suo dispiacere, ha considerato la vittoria del referendum una sconfitta non solo dei principi cristiani ma una sconfitta dell'umanità. L'arcivescovo di Dublino dall'altra parte ha messo in evidenza la necessità oggi di tener conto di questa realtà da parte della Chiesa che deve, dal canto suo, di conseguenza rafforzare però l'impegno e tutto il suo sforzo per evangelizzare anche la nostra cultura.

La Chiesa e l'apertura a divorziati e omosessuali

Il segretario di Stato Pietro Parolin, di contro, facendo riferimento alla famiglia, oggetto dei lavori del Sinodo dei Vescovi, ha dichiarato che la famiglia è al centro e va difesa, tutelata e promossa perché da essa dipende il futuro dell'umanità e della Chiesa e i recenti avvenimenti rafforzano il bisogno di non perdere mai di vista l'importanza della famiglia quale nucleo fondamentale alla base del futuro.

Lo stesso Papa, attaccato sulla sua apertura in favore dei divorziati e dei gay, ha rassicurato che lascerà al sinodo dei vescovi decidere in merito, pur avendo egli stesso richiesto di prestare attenzione ai tempi e percepire i segni del vissuto del tempo presente.

L'esito del referendum irlandese è un esempio chiaro di quanto la base ecclesiastica pensa e decide in maniera difforme dalle gerarchie e costringe a prendere atto che in Europa e non solo è, di fatto, in atto un'accelerazione del processo di secolarizzazione che coinvolge tutte le relazioni sociali e anche quelle delle relazioni personali.

Una legge anche in Italia?

Rimanendo in Europa sempre più Paesi, negli ultimi anni, stanno votando leggi di tutela per le comunità di lesbiche, gay, bisessuali e transgender; la strada per garantire maggiori diritti è proprio quella di fare leggi di tutela, la questione è alla ribalta anche l'Italia dove in passato sul tema unioni civili Pacs o Dico le proposte sono state prontamente affossate ancor prima che arrivassero in aula.

Ora il ddl Cirinnà è all'esame conclusivo nella Commissione Giustizia al Senato e arriverà presto in aula. Di matrimonio non si parla, si parla di unioni civili secondo il modello austro-tedesco.

Il passo non sarà facile perché, nonostante la senatrice Cirinnà con il testo abbia fatto un lungo lavoro di mediazione e sintesi tra le varie proposte, si promettono e prevedono battaglie a sostegno della famiglia tradizionale e naturale. Questo è quello che accadrà a breve. Resta però da dire che in linea di massima gli italiani sarebbero favorevoli alle unioni civili, meno ai matrimoni e contrari alle adozioni, questo è quanto emerso da un indagine Istat dedicata alla percezione in Italia dell'omosessualità.