Non basta fare una riforma, bisogna fare una legge: sembrerebbe un controsenso ma tra riforma e legge c'è una sostanziale ed importante differenza, quella che forse si ostina a non comprendere Matteo Renzi che continua a parlare di 'accelerare, di fare in fretta e di andare avanti'.

Pur riconoscendo che il nostro Paese ha bisogno di riforme, c'è un proverbio che dice che la 'gatta frettolosa ha partorito i micetti ciechi'. 

Abbiamo esempi che ci arrivano dal passato di riforme fatte decisamente male: il caso più eclatante è stato indubbiamente la riforma Fornero che ha letteralmente 'distrutto' (e sta tuttora distruggendo) i cittadini italiani. 

E allora bisogna prima riflettere sui cambiamenti (in positivo) che una riforma sarà in grado di portare al nostro Paese, perchè poi, alla fine della fiera, sarà sempre la gente a dover giudicare, ad esserne l'inevitabile 'cavia da esperimento'.

'Pessima Scuola', Renzi e i suoi errori: soldi sì ma senza ipocrisia e dietrologie

Il principale errore che sta commettendo Matteo Renzi è proprio quello di non voler ascoltare la gente: l'ultimo esempio lampante è quello riguardante la riforma della Scuola. 'Parliamone, dialoghiamo, cambiamo se necessario' sono stati sono un 'pout parler' che, in realtà, non si è tradotto nei fatti perchè la Buona Scuola è stata una 'presa in giro vergognosa' proprio sul piano del dialogo.

Nel caso della riforma del sistema scolastico, gli errori saranno ancor più clamorosi soprattutto perchè il 'legislatore' ha dimostrato pienamente di non conoscere nulla di nulla della vita scolastica. 

Evitando di rimettere il 'dito nella piaga' nelle cose che non vanno nella nuova riforma (in pratica tutte o quasi), è innegabile l'urgente bisogno di cambiare la scuola: i primi a portare avanti questa tesi sono proprio gli insegnanti. 

Mettere più soldi è la base di partenza, ma non secondo l'ipocrisia e la dietrologia renziana che condurranno, invece, alla rovina la scuola pubblica italiana: più soldi significa dare più motivazioni agli insegnanti, anche attraverso un sistema di valutazione che non dev'essere però quello 'dittatoriale, clientelare e ruffiano' che la Buona Scuola finirà per generare in ogni Istituto scolastico.

E che dire del precariato, delle 'classi pollaio', del rinnovo del contratto economico e di mille altri problemi che, invece, di essere risolti finiranno col peggiorare?

Renzi e le 'sue' riforme: come gli altri governi, passerà ma le 'pessime leggi' rimarranno

Il problema di base è che i governi 'passano' ma le riforme, quelle invece restano e continuano, o se preferite, continueranno a farci del 'male': chissà se tra un anno Renzi sarà ancora al suo posto, sulla poltrona della Presidenza del Consiglio oppure se ci sarà qualcun altro, con o senza elezioni politiche, diventate ormai un 'optional' in Italia, visto che da alcuni anni si sta prendendo il 'brutto vizietto' di non ascoltare più la voce del popolo. Una cosa è certa: se Renzi non ci sarà più, resterà, comunque, la sua 'pessima Scuola', così come è rimasta intatta la 'pessima riforma Fornero'.