Il risultato del voto regionale di domenica 31 maggio 2015 offre uno spunto per un' analisi dell'attualità politica. L'affluenza alle urne, di poco superiore al 50 %, per la precisione al 52,20 %, è un segnale inquietante che fa solo riflettere. Il voto è un diritto-dovere dei cittadini, chi non lo esercita si rende responsabile della politica che ne consegue. L'astensione di molti consente ad una minoranza di esecitare un potere che, col voto di tutti, forse non sarebbe stato possibile.

La nascita del progetto politico

Quando si partecipa alla vita politica, ciascuno sceglie un modello di sviluppo di società che sogna.

All'interno poi del partito scelto, col dibattito, ogni militante si adopera per far prevalere quelle sfaccettature il più vicino possibile al suo modo di pensare. Se il suo obiettivo è minoritario ha il dovere di seguire le indicazioni della maggioranza. Così ci si comporta in democrazia, ed è inopportuno usare armi improprie per colpire l'avversario. Non voglio neanche accennare alle polemiche su alcuni candidati, lette sui giornali, a due giorni dalle elezioni. Macaluso, noto e stimato politico, dalle colonne della Nazione del 31 maggio 2015 ha così commentato la notizia: "Condanna senza difesa, fa paura. E' inaudito. La commissione deve proporre soluzioni, non giudicare".

Novità emerse dall'elezioni

Non si può dire che dal voto non sia accaduto nulla di nuovo, nè si può, come sempre si usa dopo le elezioni, dire che ciascuno ha vinto chi per un motivo e chi per un altro. Queste elezioni sono state molto eloquenti e ci hanno dato delle indicazioni precise. Il partito del Presidente del Consiglio ne esce ridimensionato, anche se conserva lo stesso numero di regioni.

Il segnale viene forte per dire che bisogna essere uniti nel partito per andare avanti nelle riforme e continuare con la politica europea, mettendo al centro il lavoro come obiettivo principale. Come fare per realizzare tutto questo ? Una riflessione comune e una nuova collaborazione all'interno del partito.

Prospettive politiche

Oltre al PD si è affacciato sulla scena politica un partito che avanza, il M5S. Segue il movimento della Lega. Ecco il nuovo trio: PD, M5S e Lega. Il M5S ha assunto forma di un partito prossimo al gran passo di Governo, da non sottovalutarlo perchè, ultimamente, è presente sulla scena e partecipa in modo attivo al dibattito politico. La Lega Nord, dopo il forte ridimensionamento di Forza Italia, si rende disponibile ad eventuali coalizioni con la stessa, a guida del Carroccio. Insomma una nuova scenografia da valutare Il governo si attivi, continui con le riforme iniziate che hanno già portato i primi segnali di ripresa, continui sulla stessa strada modificando strategia e utilizzi in pieno le risorse del partito che sono tante. Non è tempo di crociate, è tempo di fare, e insieme