Correva l'anno 2011, febbraio: nel solito desolante panorama della sinistra e del governo italiano, Berlusconise non erriamo all'epoca, cominciava a emergere da quel che di Firenze, un giovane sindaco, futuro poi premier, come noto. Come scrittori neofuturisti, più o meno noti, monitorare quella possibile novità, ci sembrava inevitabile.

L'articolo Pro Renzi a Ferrara

Vero, Matteo Renzi pre-premier, nascente rottamatore ci ricordava davvero almeno un poco Marinetti e lo spirito futurista iconoclastico che fu. Nella nostra città, Ferrara, nel 2011 ancora rigorosamente cattocomunista e bersaniana, decidemmo di scendere in campo, almeno virtualmente.

Un bel manifesto pro Matteo Renzi come futuro della sinistra e per rinnovarla sul serio, al passo con l'era 2.0. Lo pubblicammo in un noto quotidiano on line ferrarese. Apriti cielo, i commenti e l'intervento sono ancora visibili, i commenti soprattutto, quasi una battaglia vietnamita on line. una eresia a Ferrara dove pure siamo un poco noti anche come polemisti. Oggi probabilmente molti dei terribili commentatori sono certamente allineati, qualcuno magari siede anche nella giunta puntualmente convertitasi, diverso tempo dopo, con l'ascesa dell'ex sindaco di Firenze al posto della foglia morta Letta e dell'evanescente Bersani. In ogni caso ancora a lungo, fino a 6 mesi circa dal Renzi post-rottamatore e già Premier, continuavamo a promuoverlo.

Ci dedicammo quasi un libro anche, il nostro Gramsci 2017. (E conservammo una simpatica mail, autentica di Renzi, proprio al tempo dell'articolo di cui sopra).

Matteo Renzi soltanto DC 2.0

A partire da un certo punto, tuttavia, ne abbiamo preso atto: ogni riforma possibile, potenziale, annunciata o meno, realizzata o meno, la rivoluzione rottamazione, nei fatti ci sembra (e non solo a noi) un bluff: le montagne partoriscono sempre topolini.

McLuhan fu il primo forse a capire la potenza dell'Immagine e del cosiddetto Medium anche in politica, in senso razionale, a parte certi notissimi nel Novecento totalitario esempi non proprio esemplari. Berlusconi è durato un ventennio grazie alla Televisione. Renzi sembrava ad hoc, tra media televisivi e l'avvento del web.

Tuttavia il famoso medium messaggio, prima o poi non può essere certamente trucchi da Mago Silvan o James Randi per quanto strabilianti. Gli italiani non sono pixels o microchip... da ricombinare senza il famoso principio di realtà. Molti oggi considerano Renzi un flop annunciato e noi tra questi.

Futurologia e Previsioni

Si sa, principale critica ai cultori del futuro, i cosiddetti futurologi o futuristi è certa scarsa attendibilità delle previsioni in base all'esperienza. Spesso sono critiche retro, però e soprattutto giornalistiche o interessate da parte di sociologi e storici che sembrano sorpassati, soprattutto nell'era di Internet, con il futuro comunque in primo piano in qualsiasi quasi campo sociale e di ricerca, anche nella vita quotidiana.

Ma a volte, verissimo, i futurologi le sparano grosse. Lasciando perdere casi clamorosi anche d'eccellenza come certi rapporti ecologici del Club di Roma stesso storico di Aurelio Peccei (negli anni '70, secondo certi esperti il petrolio doveva esaurirsi nel 2000!) o persino la Nasa (l'Uomo su Marte negli anni... '80 del Novecento, ai tempi della conquista della Luna, 1969..). Noi, tra gli ultimi futuristi, certamente su Matteo Renzi, cantore del Stil Novo politico italiano e del futuro, abbiamo preso la nostra più grossa cantonata!