Che Internet fosse un luogo critico e pericoloso è fatto notorio, ma non pensavamo che qualcuno arrivasse anche ad approfittarsi della disperazione di genitori a cui il Tribunale dei Minori ha sottratto i figli. Nel corso di questi mesi mi sono arrivate decine di segnalazioniriguardanti i molti dubbi nutriti riguardo la buona fede e laveridicità di quello che viene scritto nel gruppo posto su Facebook 'Insieme per Stella'. Non sono accuse, sia chiaro, ma legittime perplessità. Molte persone cominciano a chiedersi quale sia il reale scopo di questi 'associati' che non sarebbe dettato dalla 'pietas umana' bensì dal lucro derivante dalla pubblicità occulta che quotidianamente e dolcemente viene imposta.

È una vera e propria divulgazione di pseudo - professionalità nei confronti di certi professionisti. È presente una psicopedagogista che però a tutt'oggi non risulta iscritta ad un Albo, anzi ha mentito mettendo 'on line' un curriculum presumibilmente inventato. Una madre, sentendo puzza di bruciato, ha chiesto al Presidente dell'ANPE, il Dott. De Lorenzo, se la dott.ssa 'X' fosse una loro associata, visto che la stessa vantava la sua presenza come membro da ben 15 anni. Ebbene la risposta è stata: 'non la conosciamo'

13000 persone iscritte che riportano le proprie storie zeppe di afflizione; un tripudio di devastazione dell'anima che è tangibilissima e che mette ansia e amarezza al lettore. Madri a cui vengono consigliati dal gruppo stesso esperti disponibili a concedere consulenze a prezzi stracciati, poi legali, sempre quelli, di cui si garantisce l'immane competenza e la risoluzione certa anche dei casi più disperati.

Purtroppo mai nessuno di quegli specialisti è stato in grado di vincere alcun procedimento, ma le famiglie continuano ad essere illuse da false promesse, dall'eloquio alla 'Robespierre' di certi legulei che sembrerebbe cerchino solo visibilità.

La verità è un'altra e terribile: i minori sottratti alle famiglie non tornano mai a casa e questo è dimostrato dalle varie interviste rilasciate dall'ex magistrato Morcavallo di Bolognae che possono essere reperite su 'Youtube'.Secondo Morcavallo i bambini che riescono a riabbracciare i propri cari ripresentano solo l'1% perché, una volta che entrano nelle case famiglia non ne usciranno mai più.Nonostante questa anomalia, la fondatrice del gruppo quasi ogni mese posta l'immagine di una bellissima torta e virtualmente festeggia con i suoi iscritti il ritorno di qualche ragazzino presso la propria dimora.

Magari fosse vero, ma il dubbio si pone: ciò che appare alquanto insolito è che i bimbi a cui ella fa riferimento non hanno quasi mai una mamma iscritta al gruppo; qualche donna che per anni ha pianto, come continuano a fare tutte le altre.

Poi cisono personaggi misteriosi: persone che raccontano le proprie drammatiche storie ma che poi riescono a vincere i procedimenti salvo poi aprire delle associazioni e ad includerci gli stessi legulei che vengono pubblicizzati ogni giorno nel gruppo.

Sembrerebbe che non siano storie vere ma inventate ad 'hoc' perché nessuna delle madri 'vincenti' ha mai pubblicato una prova, tipo un decreto da cui si evinca l'iter della tragedia e la positiva risoluzione. Perché?Qualcosa non torna, ma potremmo anche sbagliarci. Non si ha l'intenzione di insinuare alcunché ma solo di far ragionare il lettore. Sarebbe il caso di porsi qualche domanda in più prima di concedere fiducia a chiunque. Pensate con la vostra testa.