Ennesimo barcone si ribalta nel Mediterraneo e non è concreto pensare che sarà l'ultimo. Renzinon parla, ma continua ad imporre riforme perdendo consensi, aggiunge nuove tasse e tra i proclami promette di eliminar le stesse in un futuro non lontano, chiama bonus la restituzione di una minima parte del maltolto ai pensionati e apostrofa i reali problemi del sud descrivendoli piagnistei.

Il Presidente del Consiglio, tra tweett ai gufi, video game e imitazioni di Berlusconi, appare sempre più un bimbo che tra picche e ripicche, si è perso in spiaggia.

All'estero la visione non cambia, a dimostrarlo è stato il vertice tra Merkel e Hollande alla luce del voto in Grecia, che come usava un tempo, mandano il Rottamatore "a letto" dopo il Carosello.

A Bruxelles non sono stati neppure uditi, i conclamati "pugni sul tavolo" per trovare una soluzione concreta, al fine di gestire un esodo che è sempre più un "giro della morte", dando però anche segno che l'Europa esiste solo geograficamente, considerando però quanti in Africa hanno mangiato e contribuito direttamente o indirettamente a quelle che sono anche le conseguenze odierne, il problema non dovrebbe neanche riguardare unicamente l'Unione Europea.

Siamo soli, e ancora in attesa del renziano "Piano B", l'Italia appare senza identità, dal futuro incerto e a ben guardare sono proprio gl'immigrati a comunicarlo, in quanto, pensare ad un uomo che per fuggire dalla fame e dalla guerra, è disposto ad attraversare il deserto, rischiare la cattura e le conseguenti violenze pur di raggiungere le coste africane, imbarcarsi ed affrontare un altro viaggio che potrebbe rilevarsi fatale per poi giungere nell'unica terra con le porte aperte e rifiutarne l'accoglienza, fa capire le condizioni in cui versa il Bel Paese.

Il Parlamento si spacca e sembra non trovare o non voler trovare una soluzione, facendo sì che oltre ai migranti stessi, a farne le spese siano gli italiani, che in una situazione già ai limiti della sopportazione e sempre più della sopravvivenza, si trovano di fronte una realtà che li porta spesso a confondere il "nemico" e ad essere tacciati di razzismo.

Il passato ed il presente però, dimostrano il contrario, gli italiani sono popolo generoso ed altruista, che per spirito e forse a volte anche per superficialità, è stato capace di rispondere sempre con il sorriso ed è proprio questo, che la politica degli ultimi anni, sta cancellando dal volto e dallo spirito della gente. Insicurezza, disagio e miseria, non possono che portare astio e violenza, così com’è facile cader nell'errore di cercare ed individuare come artefice, chi vive una situazione pari o peggiore della propria, dando vita alla cosiddetta "guerra tra poveri", che altro non è se non il miglior modo per un popolo di annullare se stesso e perdere voce, nei confronti dei veri responsabili, in quanto la disperazione è il risultato della forbice tra dare e avere.

Il lavoro, è base reale dell'inquietudine popolare e se è vero che adesso la mancanza d'impiego è più che imbarazzante, già da anni non tiene il passo del carovita, laddove, a parte rari esempi provenienti, piaccia o no, dal solo M5S, stipendi e costi della politica, in concreto non calano, a fronte di una povertà in continuo aumento. Per sua scelta però, la responsabilità non può che ricadere sull'attuale Governo, che è chiamato non solo a dar risposte adeguate e coscienziose al fenomeno dell'immigrazione, ma a far altrettanto scegliendo tra "poltrona" e dignità, dei cittadini e propria.