Il Premier Matteo Renzi in perenne campagna (di mantenimento elettorale) prospetta ancora una volta untaglio delle imposte locali, in particolare dell'abolizione della TASI e dell'IMU.Sono fra i tributi più odiati dalle famiglie italiane assieme alla galoppante TARI, forse perché ce ne accorgiamo direttamente dovendoli versare e non essendo tassati alla fonte sula busta paga.

'Il prossimo anno toglieremo Tasi e Imu', ha detto il Premier a Pesaro al meeting di Comunione e Liberazione, ribadendo un concetto chiarissimo e ovvio e cioèche'in Italia la tassazione sulla casa è troppo elevata'.

Ma per evitare di instaurare qualchedubbio nelle nostre menti riguardo il fatto che queste misure abbiano prettamente fine propagandistico, Renzi ha affermatoche servono per restituire 'equità sociale'.In effetti come dargli torto?

La prima casa dovrebbe essere un diritto al pari della sanità e dell'istruzione

Ancora allo studio peròl'ipotesi della revisione di questeimposte sugli immobili a seguito delle quali si aprirebbero diversi scenari (puntualmente smentiti, revisionati, corretti, ecc.). Si modificherebbe ungettito fiscale certo derivante dalle imposte sulla prima casa chesarebbe necessario compensarecon altri tipi di introiti o tagli(le famose coperture da trovare quasi come fosse una caccia al tesoro).

Se la soluzione fosse quella di recuperare gettito perso dalla prima casa puntando solo sulle seconde case, in mano a 5 milioni di famiglie, su queste potrebbepesaremolto più del risparmio ottenuto in prima battuta. Inoltre come farebbero i Comuni a reggere a questo mancato introito? Rischierebbero alcuni di loro forse di fallire avendo già un bilancio fortemente in rosso?

Unaconsiderazione dettata dalla esperienza è che per una tassa tolta vi è sempre un'altra in sostituzione; non è che andrà poi a finire come per lavecchia 'cara'ICIche dopo la sua abolizione è stata ripristinata in altre forme e con gli interessi ?

Un esempio di come trovare le coperture?

Questo anno non èstata rinnovata la detassazione sui premi di risultato con una perdita per lavoratore fino a 900 euro, a cosa ci toccherà rinunciare nel 2016?