Il Calciomercato maxi che da qualche anno allieta o popola gli incubi notturni, a seconda della fede di ogni tifoso, ci regala spunti di riflessione che, a giochi fatti, coinvolgono chi questi scambi ci racconta. Il proliferare di siti “specializzati” che fungono da indotto per i network nazionali e le loro trasmissioni fiume, continua a non generare conoscenza bensì disinformazione. Certo, in tanti possono rivendicare la primazia su questo o quel nome “indovinato” nel passaggio da una squadra all'altra, seppur a fronte di altre decine di previsioni errate – anche discordanti – associate alla stessa squadra o calciatore.

Del resto programmi tv e siti vivono di contatti che, a loro volta, sono la sola ragione per cui gli sponsor continuano a mantenere l’intero carrozzone, continuando a garantire la presenza dei vari “geni” del mercato.

Genoa bersaglio facile

Una delle squadre più seguite dai tifosi/utenti, specie in rete dato che in Tv se ne parla – mercato a parte - solo per indicarne difetti o descriverlo come l’origine di tutti i mali, è il Genoa. Del resto con un presidente come Preziosi, da sempre protagonista nelle trattative, viene fin troppo facile dare sfogo alla fantasia e perfino suggerire subdolamente le cessioni, per via dell’amicizia con questa o quella big. Il “capolavoro” realizzato l’ultimo giorno di trattative dal tandem RadioCrc e Tuttomercatoweb con l’agente di De Maio per spingerlo al Napoli nonostante il rinnovo e la recente dichiarazione presidenziale di incedibilità, è paradigmatico.

Oppure, cosa dire dell’epopea legata a Diego Perotti? Da giugno a oggi il “Diez” è stato accostato a West Ham, Watford (di fatto unica reale destinazione, rifiutata però dall’argentino) Fiorentina, Napoli, Inter, Milan, Lazio fino al Bournemouth per l’ultima trovata di genio di Michele Criscitiello, sempre abile a stuzzicare tifosi dal click facile.

Inutile ricordarlo, Perotti è al Genoa.

Criscitiello vs Preziosi

Lo stesso giornalista irpino ha definito insufficiente la campagna acquisti del Genoa (critica legittima, ci mancherebbe) a cui ha affibbiato un 4 con argomenti discutibili e invocando il rispetto nei confronti dei tifosi, strumentalizzandoli. Questi ultimi, però, sebbene critici in discreto numero verso il presidente per la licenza Uefa, non hanno abboccato e anzi stanno mostrando soddisfazione, talvolta anche tiepida o con riserva, nei confronti della squadra.

Preziosi, dunque, ha avuto rispetto per la storia recente del “suo” Genoa che, con Gasperini, Fabrizio Preziosi, Milanetto, Bega e altri collaboratori è sempre stato garanzia di gioco e spettacolo. Nonostante i media continuino a seguire altri spettacoli di presidenti “simpatici”, destinati – senza altri aiuti esterni – a dissolversi in una risata. Preziosi agli occhi di certi oligopolisti del calcio parlato deve scontare peccati come aver chiuso i rapporti con alcune testate (il Genoa compra spesso a sorpresa, senza scoop per gli specialisti) e licenziato nel tempo dirigenti amici di certi opinion leader del mercato pedatorio, come Lo Monaco e Capozucca.

Quale rispetto?

I tifosi, insomma, più che pretendere “Rispetto” da Preziosi dovrebbero pretenderlo dai media nei confronti del Genoa, di tutto il Genoa dal presidente all'ultimo sostenitore, molti dei quali avvertono come ostili perfino le telecronache in campionato. A certi cronisti (si ascolti l’urlo di Nucera, su Sky, al goal del Palermo alla prima giornata) va ricordato che il Genoa non è una squadra straniera.