Sono molto interessantigli attesi dati sulla disoccupazione resi noti dall'Istat per il mese di luglio 2015,i qualiconfermano il trend positivo dell'andamento sul tema dell'occupazione.

I disoccupati diminuiscono eora siamo al tasso del 12%, il minimo dal luglio 2013.Questi dati hannoancora più valore se sommati aquelli del mese di giugno dove la crescita degli occupatiè stata peròmolto blanda,confermata poi dal dato del secondo trimestreche vedeil tasso di disoccupazione ancorato al 12,1%, con un calo di appena lo 0,1 punti su base annua. Certo il margine di miglioramentoè possibilema per il momento quello che non si vede è la diminuzione della crisi da parte dell'opinione pubblica, sempre più critica nei confronti dell'operato del governo Renzi.

Dichiarazioni del governodi crescita sicura nel 2016

Naturalmente il governo si è fatto sentire subito sui mass mediacon dichiarazioni di ottimismodel presidente del consiglio Renzi, il quale afferma che "l'Italia riparte". Oggettivamente è impossibile non dare atto che i segnali di ripresa avvallati da questi dati positivi da parte dell'Istat siano reali anche se ovviamente risulta difficile poter capire se a dare la svolta siano state le misure intraprese dal governo in materia di lavoro oppure si tratta di una reazione automaticaper tentare di sopravvivereprovocata dal fatto che nel biennio precedente si era toccato davvero il fondo.

A confermare questo è la percezione che ognuno di noi ha nel vedere un paese che secondo le statistiche è in crescita,mentre essa,nella realtà sifatica avedere e questo favenire il dubbio che sia davvero in corso,risultando davvero impercettibile.Difficile poi capire quanto sia importantela diminuzione cosi minimale del tasso didisoccupazionese sommiamo poi il fatto che nel suo insieme il paesesoffre in un immobilismo che pare alle volte allucinante.

Abbiamo un governo che si fa bello davanti alle notizie e statistiche positive e un governo che rimane impassibile, ai numerosi motivi per i qualiil popolo italiano,questa crescita, la sente solo al telegiornale o la legge sul giornale.

Percezione reale della ripresa economica sbandierata dal governo

Purtroppo la bella favola che si racconta è un altra.

Il bel paese di fatto è in sofferenza cronica,martorizzato da eventi di varia natura del tuttonegativi che si sommano, facendo piombare la percezione della crescita molto più bassa di quello che le statistiche ci vogliono dire. Naturalmente il nostro governo, amato o odiato che sia ha tante belle gatte da pelare nel proseguo del suo cammino ma la sensazione èche la "buona strada" di cui parla Renzi sia ancora notevolmente in salita.

Restano il problema degli immigratie la loro integrazione, la sicurezza, la difficoltà delle aziende a rimanere costantemente competitive fino al punto difare aumentareun occupazione stabilee per ultima, una cosanon di poco conto, la pressione fiscale sui cittadini e imprese.Sele promesse di Renzinonsaranno mantenute e realizzateesso si potrà vantare un giorno,di governare un popolo che ha smesso di amarlo già da un pezzo.