Diciamoci la verità! E’ difficile evitare lo sdegno e la rabbia, un'acredine crescente; l’umana follia è dipesa anche da questo inconsueto rapporto tra vittime e aggressori. Prendendo ciò che non ci appartiene, è facile un confronto/scontro con un certo grado di aggressività, per poi subirne le conseguenze; quando si viene sorpresi a rubare si creano delle premesse e incomprensioni sia da parte di chi lo procura sia di chi lo riceve, affrontandosi si vuole dimostrare le proprie capacità con ragionevole supremazia, il principio morale è imprescindibile per chi subisce il mal tolto e condanna il responsabile o i responsabili affrontandoli con rabbia e decisione, in quanto non si può trascurare il fatto di aver subito danni alle coltivazioni e lavoro sacrificato.

Negli ultimi fatti di cronaca avvenuti nel foggiano, il migrante ucciso e altri due feriti a fucilateperchè hanno avuto l'ardire di contrastarsi con il giovane proprietario del fondo agrario per coprirsi la fuga, (nella colluttazione questi è stato colpito al volto procurandosi danni fisici, il genitore quindi ha deciso di prendere il fucile e sparare), l’ipotesi più accreditata è un inopportuno eccesso di punizione. Chi non ha mai lavorato la terra non potrà mai capire lo stato d'animo del proprietario. In questo caso si è solo compresa una presuntuosa prosopopea da parte dei migranti coinvolti, sentirsi autorizzati escludendo a priori i sacrifici altrui, con l’appoggio coeso di tutti i partecipanti, credendo che tutto è dovuto, persone agnostiche senza un vero intento di integrazione.

Arroganti, arrivisti e presuntuosi, cercando lavoro

Indipendentemente dalle storie di sfruttamento, codesti migranti, spinti anche da terze persone, hanno solo preteso di ricavare da un semplice lavoro una vita migliore di tutto punto; va bene, qualcuno ha esagerato approfittandosene, ma loro credono di essere nel giustoeludendo caparbiamente quel rispetto e umiltà considerevoli per una sana e reale convivenza.

E' senz'altro incolmabile una morte per futili motivi comunque sia, per qualsiasi ragione o giustificazione, non è accettabile per l’opinione pubblica, ma c’è anche da dire che non deve neanche passare il principio di prendere senza chiedere e se c’è un rifiuto andarsene via anche scontenti; bisogna ricordare che una volta passato questo principiotutti ne trarrebbero profitto con notevole danno al proprietario terriero, il quale è sempre disponibile.

L’atteggiamento di sfida anche se indiretto da parte dei migranti, ha certamente deluso l’ospitalità fattagli dalla comunità locale:essi sono qui per lavoroma lascia alquanto desiderare questa teoria,;sia ben chiaro che parte delle loro colpe è da attribuirsi ai preposti al controllo: i loro tutor lavorano senza sosta per difenderli e dare loro una opportunità, ma in effetti non hanno mai osato fargli fare uno stage di educazione civica; hanno solo accampato pretese e diritti in base a ratificazioni internazionali.

Traviate ipotesi e forzate teorie indigeribili

Con i fatti contingenti non si vuole comunque sminuire il problema dei loro bisogni, anche se sono moralmente coriacei e indisponibili, ma è necessario far capire che per avere rispetto, bisogna portare rispetto; essiperseverano fomentando un libero arbitrio di un inconciliabile o quanto meno ragionevole rapporto sociale.

Proseguendo così, difficilmente si può frenare una esasperazione di chi è reduce da troppe 'sì fatte sopraffazioni; rubare, in qualsiasi forma e misura, non è gradito a nessuno, neanche agli stessi interessati che lo fanno, in quanto vogliono rubare ma non essere rubati: strana indole è quella umana.