È una commedia brillante e non uno scanzonato film di denuncia quella che attende in sala lo spettatore de “Lo stagista inaspettato”. Seppure i trailer lasciasserosupporre una storia incentrata sulle difficoltà di un pensionato di tirare avanti, tanto da doversi rimettere in gioco nel mercato del lavoro a settant’anni, dopo pochi minuti ci si accorge che ben altro è il focus della sceneggiatura di quello che è un film leggero e divertente.

La favola moderna della start-up

Robert De Niro nei panni puliti e un po’ ingessati di Ben Whittaker, pensionato che decide di partecipare al programma stagisti senior della start-up About the Fit, è il protagonista di questo film ma il suo compito, più che quello di essere il lavoratore spaesato e un po’ lento in un mondo del lavoro che corre decisamente più veloce rispetto a quarant’anni fa, si rivela presto quello di essere il “genio buono” che ha l’ingrato compito di assecondare (almeno inizialmente) i capricci del suo boss, la giovane e intraprendente Jules Ostin (interpretata da Anne Hathaway), che in diciotto mesi ha fondato e portato al successo un’impresa di e-commerce.

È sulla dura vita della madre lavoratrice di successo, e su tutti gli svantaggi che questa posizione comporta, che il film si concentra: dagli orari sregolati, a un marito casalingo con qualche frustrazione, alle mamme delle compagne di scuola di sua figlia che non vedono di buon occhio tanta intraprendenza. L’assunzione inusuale di alcuni stagisti over-65 diventa così in realtà solo uno spunto per parlare di Jules e di come l’arrivo di Ben scombussoli i fragili equilibri della sua vita, portandola a riconsiderare la sua carriera e il suo rapporto con il marito Matt. Ben lo fa muovendosi con la discrezione e l’esperienza che solo un uomo maturo può offrire, diventando un po’ il padre putativo non solo di Jules ma anche di tutti i giovani impiegati di About the Fit, alle prese con piccoli e grandi problemi, non solo sul posto di lavoro.

Due generazioni di attori a confronto

Il film accusa così il colpo di qualche eccesso retorico, seppure in buona fede, che conferisce un suono forzato alla sceneggiatura in alcuni punti, ma è un difetto che passa ampiamente in secondo piano di fronte alla capacità straordinaria di Robert De Niro e Anne Hathaway di tenere la scena.

Due generazioni di bravi attori si ritrovano a confronto e comunicano, rendendo convincente e tenero il rapporto quasi padre-figlia che si viene a creare fra Ben e Jules nel corso della storia. Se è vero che Robert De Niro resta un mostro sacro del Cinema americano, e la classe riemerge anche nelle scene apparentemente più leggere e comiche, la Hathaway non è comunque da meno, dimostrando molta più capacità mimica e attoriale di colleghe forse più belle ma non altrettanto espressive.

Così da un lato “Lo stagista inaspettato” si rivela un’occasione mancata per parlare – magari con ironia – del dramma che affligge pensionati sottopagati e lavoratori licenziati troppo tardi per essere re-inseriti nel mondo del lavoro, ma dall’altro lato si fa perdonare molte delle sue ingenuità mettendo in scena situazioni spiritose, senza volgarità né eccessi, e vantandosi di un duo inedito ma molto convincente, che sa conquistare lo spettatore.Un buon divertissement per una serata in compagnia.