Una sconsolante situazione quella che vivono quasi tutti i docenti della Scuola pubblica italiana. Da più parti ci si accorge della 'tremolante' considerazione che l'opinione pubblica ha di questa importante figura professionale, la quale fino a poco tempo fa deteneva lo scettro tra le categorie dei lavoratori più 'autorevoli' . Da molto tempo ormai questa decorosa considerazione è andata via via a scemarsi, fino ad essere considerati come quella categoria lavorativa in cui risiedono sologli'scansa fatiche'.

Dopo 40 anni i docenti subiscono rimproveri e si sentono in colpa

Dopo circa quarant'anni, secondo l'opinione pubblica, all'interno delle istituzioni scolastiche i professori sono diventati dei semplici impiegati statali, inoperosi e poco avvezzi al lavoro, quello serio e faticoso! Ma non è proprio così. Dal punto di vista degli stessi insegnanti questa realtà delle cose è determinata da molteplici fattori: il primo tra tutti èquello che molti di loro non si sentono assolutamente protetti e tutelati dai loro stessi superiori, il Dirigente in primis; questo fatto innesca dei meccanismi strani e spesso poco comprensibili, finendo per cedere al rimprovero improvviso del proprio superiore, anche in presenza del genitore, solo per non aver avvisato le stesse famiglie dopo aver inflittouna semplice nota disciplinare.

Le famiglie, in questo modo,vedono crescere di giorno in giorno il proprio potere a svantaggio del povero insegnante. Il ruolo del Dirigente Scolastico dovrebbe essere quello di 'garante' della legalità e della disciplina e proprio questo secondo aspetto - da quanto dichiarato ampiamente da molti docenti - non viene maipreso in considerazione, anzi, proprio nel momento in cui dovrebbero prendersi drastiche risoluzioni disciplinari, come per magia, presi dalla patologia attuale, chiamata 'buonismo', i Dirigenti non infliggono più le pene che spettano a chi trasgredisce le regole della convivenza civile ma, addirittura, premiano lo studente un po 'pazzerello' anche con le caramelle.

La lunga trafila della punizione

In molti casi gli insegnanti raccontano che punire con una giornata di sospensione un alunno che ha disturbato la propria lezione diventa un percorso ad ostacoli: 1) bisogna trascrivere e annotare con dovizia di particolari l'accaduto sul diario di classe e su quello elettronico; 2) bisogna immediatamente telefonare al genitore rendendo noto dell'accaduto; 3) bisogna presentare istanza al Dirigente per la proposta di convocazione del Consiglio di Classe straordinario; 4) a questo punto, il Consiglio di Classe dovrà riunirsi con la presenza dello stesso Dirigente, il quale, sentito il racconto e la dinamica dei fatti, nella maggior parte dei casi risponde: 'per così poco dobbiamo sospendere?'.

Il più delle volte, quindi, gli insegnanti saltanoil proprio pranzo e i Dirigenti Scolastici, con la loro politica buonista, riescono a 'convincere' i componenti dello stesso Consiglio a lasciar perdere tutto quanto accaduto. Che 'scempio' nei confronti degli insegnanti... Verrebbe proprio voglia di dire. Le punizioni vanno inflitte in maniera diretta, magari disturbando anche la famiglia affinché porti via dalla classe il proprio figlio, un po 'pazzerello'. Il risultato di tutto questo? Tre semplici cose: A) si potrà finalmente lavorare meglio in classe; B) servirà da monito per gli altri alunni della classe stessa; C) le famiglie saranno sensibilizzate e faranno del tutto per non essere nuovamente 'disturbate'.