Le potenze mondiali, soprattutto col metodo del colonialismo, hanno sempre affermato in passato di aver portato la civilizzazione in Africa. La verità è ben diversa se si pensa che vari paesi europei e gli Stati Uniti d'America, hanno guidato la crescita economica mondiale depredando per anni il continente nero. Le immense risorse naturali africane e la schiavitù di gran parte della popolazione indigena hanno alimentato l'economia del pianeta per molti decenni, ma al contrario l'Africa non ha ottenuto nessun benessere. Le cose però potrebbero cambiare molto presto per merito di paesi orientali che hanno deciso di puntare sulle potenzialità africane, e il 2016 si spera possa essere l'inizio di una nuova era.

Un poco di storia

Le vere radici della civiltà mondiale non si trovano come molti pensano nell'antica Grecia, ma bensì in Egitto e nel continente africano. Migliaia di anni fa già esistevano popolazioni molto avanti nello sviluppo della cultura, della politica e della tecnologia. Tempo dopo è avvenuta la distruzione dell'economia africana a causa del colonialismo e del brutale rapimento di milioni di africani da mandare come schiavi nel continente americano per sostituire le popolazioni native, sterminate dagli europei. L'Africa è stata saccheggiata per secoli delle sue risorse naturali, come oro, rame, stagno, avorio e gomma, ma dopo la seconda guerra mondiale le potenze occidentali indebolite hanno mollato la presa e rinunciato ai loro imperi coloniali una dopo l'altra.

L'Africa oggi

La povertà e la mancanza di unità sono ingredienti che hanno permesso una forma di neocolonialismo in Africa. Potenze occidentali, tra cui in primis gli Stati Uniti, hanno finanziato e appoggiato dittatori sanguinari per i loro scopi e eliminato invece quelli che potevano ostacolare i loro piani come il leader libico Gheddafi.

Grazie soprattutto ai forti investimenti cinesi nel continente nero il futuro sembra apparire più roseo, a ciò vanno aggiunti dati demografici favorevoli, un aumento delle materie prime, una classe media più preparata e il crescente entusiasmo per le tecnologie. Se gli africani riusciranno a diventare più indipendenti nella capacità di raffinare il petrolio e lavorare i minerali, e se sapranno difendere le loro risorse trasformandole in prodotti finiti, allora questo potrà definirsi come il secolo dell'Africa.