Dopo le notizie sul pagamento degli assegni Inps pagati in ritardo,a pochi giorni dall'inizio dell'anno nuovo è giusto fare dei bilanci su previdenza eRenzi. Se non altro, almeno per fare il punto delle situazione, in previsione del fatto che l'attualegovernosta per concludere il suo secondo giro di boa: dunque, la tanto annunciata, temuta o speratariforma delle Pensioni,non c’è stata.

La legge Fornero è rimasta praticamente intatta

Protetta da un governo che ne ha più volte decantato le lodi attraverso i suoi esponenti; e nel 2016 la situazione, anzichè migliorare è destinata a peggiorare, visto che i requisitirichiesti dalla riforma Fornero per andare in pensioneaddirittura aumenteranno: sia per le donne che per gli uomini, sarà necessario attendere un'anzianità maggiore per potersi godere la meritata pensione (se la salute ci assiste, ovviamente).

Di questo passo, per poter finalmente lasciare il posto di lavoro bisognerà attendere di compiere il 70esimo compleanno. A parte qualche intervento di trascurabili dimensioni, non c'è nessuna novità sull'argomento nella legge di Stabilità: Renzi ha scelto comodamente di rimandare riguardo alcune importanti decisioni, per evitare i contradditori pasticci commessi dai governi che si sono susseguiti negli ultimi anni. C'è da scommettere, però, cheprima della elezioniAmministrativedel prossimo mese di maggio (o del referendum costituzionale) Renzi si inventerà qualcosa e tirerà fuori dal cappello, come il più talentuoso dei prestigiatori, un bonus o qualche altro contentino, nell'intento di accumulare voti.

E se gli 'anziani' non riescono a vedere uno spiraglio di luce in questa situazione, in cosa possono sperare i nostri giovani?

Questo spinge a fare una sofferta considerazione

Forse siamo tutti un po' rassegnati: il vortice di miseria e paura in cui l'Italia sta cadendo, soprattutto in particolari sfere sociali, non ci fa soffrire abbastanza.

Nella storiai periodi negativi sono tanti ma poi sono stati seguiti da lunghi periodi di benessere: per esempio, negli anni 70, quando i ragazzi (i 60enni di oggi) erano pieni di buoni propositi e speranza nell'avvenire, bastava solo aver voglia di lavorare per trovare un impiego;in seguito, l'eccessivo benessere ci ha resi tutti egoisti, indiffderenti ai bisogni del prossimo e dannosi per l'ambiente ormai inquinato, trascurando inoltre di pensare al 'dopo'; cioè, al futuro dei nostri figli.

E così, toccherà ai nostri ragazzi portare il peso di un periodo in cui tutto è più difficile. Riflettendoci, forse quasi nulla è ingiusto di quel che è diventato l'oggi: in fondo non meritiamo di avere questa classe politica, istituzioni religiose, un' istruzione così così, inquinamento, egoismo e scarsità di valori? Non siamo forse noi - con ogni silenzio, azione poco pulita, parola non soppesata - i creatori di questa società? E' quindi giusto che sia il popolo a rendersi conto degli errori passati, decidere di cambiare le cose, 'crescere' e poi maturare a prezzo di tanta sofferenza. Tutti vogliamo un paese comprensivo, assetato di giustizia ma nel contempo pronto a offrire sostegno, fatto di individui desiderosi di partecipare al benessere collettivo; eche non aspettano passivamente, sperando che 'lassù' (o su quelle poltrone) ci sia qualcuno disposto ad accudirci, come fossimo dei bimbi indifesi.

Che si tratti dellanazione o della vita spirituale siamo noi a decidere

E' colpa delle nostre scelte passate, se oggi qualcuno decide il male per gran parte delle persone; se qualcuno deciderà per noi in futuro, lo abbiamo scelto sempre noi, liberamente; quindi, perche' lamentarci? Non ha senso ormai: meglio sperare, guardare avanti e fare quel che possiamo, cercando di non ripetere gli errori del passato: e quelli di una certa generazione, lo sappiamo, ne hanno fatti tanti.