Se oggi si dovessero fare degli specifici 'esami' per essere assunti e lavorare in una casa di riposo, o in mezzo ai bambini o ai disabili, bisognerebbe essere in grado di indagare sul 'cuore' di quelle persone che stanno proponendosi per prendersene cura. Troppe cronache sulla violenza gratuita a questo tipo di 'pazienti'si stanno comunicando, dovute per mano di operatori sanitari che stanno infangando l'intera categoria. Ma cosa spinge questi 'amanti della violenza' a nascondersi dietro la maschera dell'infermiere o dell'operatore sanitario? Molti hanno cercato di comprendere quali siano le cause che spingono a comportamenti così aberranti, verso quella parte di società considerata fragile e indifesa (bambini, donne e anziani), e a chiedersi il perché e che cosa stia accadendo.

Deontologia Sanitaria

La deontologia sanitaria insegna che i compiti di queste categorie sono rivolte alla cura e all'aiuto, a soddisfarne i bisogni fondamentali, al recupero o quantomeno al mantenimento di esso verso un livello superiore che ne promuova l'autonomia e l'autodeterminazione; quindi chi ha studiato tutto questo per far parte del mondo sanitario e lo ritroviamo nelle prime cronache dei giornali, che cosa ha compreso veramente della vita? Niente! A questo proposito,Don Vinicio Albanesi presidente della comunità di Capodarco di Fermo (Marche), dà all'arroganza e al disprezzo le motivazioni che spingono queste persone a fare del male. Possiamo credere sia vero perché la prima (l'arroganza), porta alla presunzione nel sentirsi superiori in confronto alle persone visibilmente più deboli e non in grado di difendersi, e la seconda (il disprezzo), si esprime in quella forma di rifiuto psicologico verso il proprio mestiere, in quanto non si ha avuto modo di sceglierlo perché 'condizionato' dalla necessità.

Il disprezzo della vita altrui

I 'Centri per Anziani' (ospizi, case di cura, di riposo e oggi RSA), sono nati negli anni '60 quando il Governo e la Sanità si sono resi conto di questa grave carenza di servizi, diventati obbligatori per la tutela delle categorie 'inferiori' che andavano aumentando a causa della crescita 'ideologica' della società di quel tempo.

Nuclei familiari che non trattenevano più i figli per prendersi cura dei genitori o dei malati in casa, come invece si faceva un tempo grazie ai numerosi elementi di cui erano composti (tanti figli, nonni, nipoti, ecc.). La nascita di queste strutture è stata quindi una manna dal cielo per tutte le persone che necessitavano e attualmente necessitano di un 'accompagnamento', o più semplicemente di aiuto.

Purtroppo, come abbiamo già detto, non si può indagare sul cuore di una persona quando va a proporsi per lavorare nel settore assistenziale, e un colloquio non sempre è in grado di far capire chi ha davanti il responsabile alle assunzioni, come non è sufficiente un attestato di studio o una qualifica per farne un bravo operatore sanitario. Solo l'esperienza sul campo è in grado di dimostrare, quanto l'uomo possa essere grande o meschino nelle varie situazioni rivolte al 'bisognoso'. È utile ricordare che nella vita abbiamo tutti un orologio personale che segna il 'nostro tempo', e non vorremmo mai, quando questo arriverà, ricevere lo stesso male che abbiamo donato.