Dopo la pubblicazione della sentenza del TAR relativa alla questione-scontrini di Matteo Renzi, Di Maio e Di Battista hanno esultato e annunciato la vittoria dei 5 stelle su tutti i social network. Su Twitter Di Maio scrive: "M5S ha portato il comune di Firenze in tribunale, ed ha vinto. Ora devono darci gli scontrini di Renzi, li pubblichi lui se ha il coraggio". Gli fa eco il suo compare Di Battista, sempre su twitter: "Presidente Renzi mentre lei è in Usa il TAR ci ha dato ragione sui suoi scontrini. Lei ha speso 600 mila euro di soldi nostri!

Ci dica come". Un cinguettio mai così stonato, vediamo perché.

Nardella spegne gli entusiasmi dei grillini

Dario Nardella, sindaco di Firenze, con un laconico tweet, postando il testo della sentenza, ha smorzato tutti i facili entusiasmi dei pentastellati. Ha fatto mestamente notare come "il ricorso presentato dal M5S sugli scontrini per spese di rappresentanza è stato respinto dal TAR". Questo, si capisce, è un problema per i 5 stelle. Ora dovranno addirittura andare a leggersi la sentenza per constatare se Nardella ha detto il vero o ha mentito. Non ci voleva proprio! Il ricorso è stato dichiarato improcedibile dal TAR, ma possibile che Di Battista e Di Maio non se ne siano resi conto? Eppure, leggendo la sentenza, c'è proprio scritto a chiare lettere.

Come si fa a fraintendere? Evidentemente la demagogia obnubila talmente tanto i leoni da tastiera, che non permette loro di verificare una notizia pienamente accessibile, data la pubblicità delle sentenze.

Dov'è la vittoria?

In cosa consisterebbe esattamente la vittoria del M5S? La sentenza del TAR, di cui qui per limitazioni si portano solo estratti, recita così: "Nell'ottica di leale collaborazione fra organi pubblici che deve comunque presiedere all'esercizio del diritto di accesso ex art.43 co.2 D.Lgs.

n.267/2000, la mancata immediata ostensione di tutti i documenti sottesi a ciascuna delle numerosissime voci di spesa esibite e rese note dal Comune(più di mille), non equivale, infatti, a diniego dell'accesso, ma a un differimento parziale giustificato dalla mole della documentazione potenzialmente interessata e dalla conclamata disomogeneità delle voci di spesa in questione.

In forza delle considerazioni espresse, il ricorso va dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse. Le spese di lite seguono la virtuale soccombenza del Comune che solo in corso di causa ha provveduto a evadere l'istanza di accesso".

Quindi la vittoria del 5 stelle sarebbe nella "soccombenza del Comune" di Firenze a pagare le spese processuali? La sentenza dichiara palesemente che ovviamente è diritto dei consiglieri comunali pretendere le spese rendicontate dei nostri rappresentanti in veste pubblica. Tuttavia è respinto il ricorso presentato dai 5 stelle, perchè il Comune deve presentare la lista delle spese effettuate nel lustro 2009-2014, ma non nelle modalità richieste dai grillini, considerata l'eccessiva mole dei documenti in questione.

Serviva una sentenza per stabilire ciò? La sentenza respinge il ricorso del M5S, dando quindi torto ai consiglieri comunali del movimento che avevano sollevato l'istanza. Vero è che ciascuno tira acqua al suo mulino, ma tenere un basso profilo, magari verificando la fonte, e smorzare i toni impregnati perennemente di demagogia, gioverebbe sicuramente alM5S, già sotto accusa per le molte incongruenze.Al fine di evitare fraintendimenti, converrebbe leggere le sentenze, a portata di tutti. Grazie a Nardella, a portata di tweet.