Su Radio24, ai microfoni della trasmissione 'La Zanzara', ha così commentato Matteo Salvini: 'Voi siete un dono, non un peso - dice Papa Francesco ai migranti - perdonateci'. Si, un dono, ma alle cooperative che sopra ci lucrano, è ora di dire basta!'. Parlando dell'accoglienza in Vaticano ad alcune famiglie siriane, ha aggiunto: 'Senza alcun dubbio, sono gesti che incentivano l'immigrazione clandestina'. Se il Papa si porta 12 immigrati a casa, centinaia di migliaia di disperati si convinceranno che da noi c'è spazio per tutti: quanti ne moriranno ancora durante le traversate?

Salvini: 'me la prendo con i politici non con il Papa'

'Un gesto dal forte impatto mediatico, e Napolitano, Renzi, la Boldrini e Mattarella emulano pericolosamente il Papa, senza pensare alle eventuali conseguenze - ha proseguito il leader della Lega Nord -. Non era necessario andare fino in Grecia per recuperare madri, padri e bambini che non hanno da mangiare. Nei dintorni del Vaticanodi famiglie in gravissime difficoltà ne trova a migliaia'. Parole piuttosto forti quelle di Matteo Salvini, che molti troveranno ingiuste; così come molti altri troveranno ingiusto il gesto del Papa, che ha accolto le famiglie siriane in Vaticano. Qual è allora la soluzione a questo esodo che sta raggiungendo proporzioni bibliche?

Come possiamo venirne fuori, senza fare alcun torto, sia ai migranti che alle famiglie italiane giunte ormai alla disperazione?

Difficile capire qual è la strada giusta da seguire

Nessuno può far finta di non vedere. Oggi, con l'ampliarsi delle conoscenze, grazie ai moderni mezzi di comunicazione, nessuno può più dire che non ha colpe: le vicende umane arrivano in tempo reale da ogni angolo del globo terrestre, i genocidi commessi e che si continuano a commettere non sono più cose che riguardano solo chi li opera.

L'averne preso conoscenza ci coinvolge tutti, che ci piaccia o meno, anche se non ne siamo responsabili individualmente.

Non possiamo voltare la testa dall'altra parte, o sentirci in pace con la coscienza, solo per aver dato un'ora del nostro tempo a chi ha bisogno di una mano. Mettere a tacere i sensi di colpa guardando un dibattito politico in TV che, apparentemente, cerca di trovare una soluzione a eventi drammatici di cui tutti siamo a conoscenza, non è facile; ancor più difficile è sentirsi in pace discutendo, commentando tali fatti sui social network, dove ormai tutti sembriamo diventati esperti di questioni sociali e giudichiamo.È vero: non possiamo trasformare l'Italia in un grande, enorme centro di accoglienza in cui non vige nessuna regola; tuttavia, non possiamo neanche respingere i migranti disperati che approdano sulle nostre coste, in cerca di solidarietà. Qual è la soluzione?