Lo scorso 12 maggio è stato commesso un massacro nella città siriana di Al-Zara, centinaia di persone sono state uccise, anche donne e bambini. L'eccidio è avvenuto per mano degli squadroni della morte Takfiri, che i media occidentali definiscono ribelli moderati. I giornali e le televisioni non hanno fatto menzione di questa ennesima barbarie, forse perchè il massacro è stato compiuto da quelli che in teoria dovrebbero essere considerati paladini della libertà. La verità è che solo l'esercito siriano, coadiuvato dai russi,sta combattendo contro i terroristi, mentre l'alleanza militare occidentale mira solo a deporre il presidente siriano Assad con qualsiasi mezzo.

Alcuni funzionari governativi statunitensi hanno già ammesso che in Siria l'occidente sostiene i terroristi di Al-Qaeda nel tentativo di rovesciare Assad. Questo significa che crimini efferati commessi in questi ultimi anni durante il conflittosono propizi agli obiettivi geopolitici e giustificabili dalla NATO. Tra i tanti colpevoli del disastro siriano non bisogna dimenticare il primo ministro israeliano Netanyahu, responsabile non solo di aver appoggiato economicamente i terroristi, ma anche di aver inviato truppe in Siria che hanno partecipato alla devastazione del paese. Tutto questo in conformità del famigerato piano Yinon, che sostiene la distruzione di tutti gli stati ostili all'egemonia regionale e globale di Israele.

A causa dei media occidentali asserviti al potere, la maggior parte delle persone crede di essere ben informata su ciò che sta accadendo in Siria e nel mondo. Guerre e massacri sono sempre attribuiti ai nemici dell'occidente, e questo crea un'ondata di indignazione e risentimento. Il servilismo e la docilità del pubblico permette ai poteri occulti di utilizzare la guerra come mezzo per promuovere i propri interessi.

Il tanto conclamato intervento umanitario viene accettato passivamente e visto come unica e buona soluzione da parte dell'opinione pubblica. La ripetizione di falsità trionfa sempre sul chiarimento della verità, per cui la società vede solo ciò che gli viene detto di vedere. I nostri crimini vengono recepiti e coraggiosamente esposti in una galleria virtuale come se fossero i crimini di altri.