Le elezioni amministrative 2016, ecco cosa è accaduto il giorno dopo. Sono stati 1.342 i comuni chiamati al voto, tra cui 1.175 a statuto ordinario e 188 appartenenti a regioni a statuto speciale tra cui Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia. Sono 124 i comuni che il prossimo 19 giugno andranno al ballottaggio, compresa Roma, Milano Torino, Bologna e Napoli. Per il PD è stata una vera debacle e Roma ha visto l’affermazione di Virginia Raggi che ha raggiunto un buon 35, 2% rispetto a Giachetti che si è fermato a 24, 9% delle preferenze e che andrà al ballottaggio con la pentastellata.

Buon risultato anche per la Meloni che si è fermata al 20,6 soppiantando Marchini che si attesta all’11%. Seppure il Cavaliere abbia fornito indirettamente l’assist al candidato di Renzi, Giachetti ha dovuto fare una bella "gincana" per andare al ballottaggio con Virginia Raggi. All’indomani di questo risultato il gotha del partito deve prendere atto che, da Nord a Sud, i Dem perdono consenso, segno inequivocabile che la politica attuata da Renzi, segretario del partito oltre che Premier ha generato molto malumore e malcontento.

Renzi dice che la situazione non è da disfatta

Seppure la percentuale dei votanti continui a rimanere bassa, chi è andato alle urnel’ha fatto per voltare pagina, come a Roma, città male amministrata dove ha pesato Mafia Capitale, la mancanza di sicurezza, oltre che un grado di corruzione da far desiderare ai romani di cambiare pagina.

Se Sparta piange Atene non ride: emorragia di voti da parte del PD che perde cinquanta mila consensi a Bologna, “città rossa” da sempre e che vede il sindaco uscente Virginio Merola andare al ballottaggio con il carroccio. A Milano, che registra un’affluenza inferiore al 13%, i due candidati Parisi e Sala sono sul fil di lana e la partita che si giocherà il 19 giugno sarà alquanto difficile.

Perde ventimila voti anche Torino, e Fassino con il 41,8% dovrà vedersela con la candidata del Movimento Cinque Stelle Chiara Appendino che ha totalizzato il 30,9% dei voti. La candidata Dem Valeria Valente non è riuscita nemmeno ad andare al ballottaggio. Misera performance la sua, che si ferma al 21,15% ed i Napoletani hanno per il momento premiato Luigi De Magistris che il 19 giugno si confronterà con il candidato del centro destra Gianni Lettieri.

Seppure Renzi sia entrato a gamba tesa in campagna elettorale, promettendo un finanziamento su Bagnoli, Napoli ha riposto la fiducia in un uomo che ha avuto tutti contro, a cominciare da Renzi stesso per finire ai poteri forti, come lo stesso De Magistris ha dichiarato.

I Dem perdono voti da nord a Sud

Molte sono le cose che hanno pesato in questa campagna elettorale, come le alleanze in vari capoluoghi con Verdini. A Cosenza Verdini aveva sponsorizzato la campagna elettorale di Guccione che sosteneva tramite due liste civiche. Purtroppo il PD si è fermato al 19,43% mentre Occhiuto ha realizzato una vittoria bulgara con il 59,2%. Renzi come segretario di partito dovrà rivedere molte cose. E’ fuor di dubbio che da queste amministrative non ne esca vincente, e Di Maio sostiene che i cittadini gli abbiano restituito il “ciaone”.

Da osservatori esterni possiamo ben dire che le scelte fatte dall’alto irritano i cittadini poiché i loro bisogni non trovano risposte nelle segrete stanze di chi dovrebbe ascoltarli e cercare di risolvere i problemi. C’è bisogno di scelte e programmi politici seri ed un Premier non può più tenersi in mano anche la delega di segretario. Durante le conferenze stampa rilasciate stanotte dai vari leader politici mancava il logo del partito d’appartenenza d’ognuno. Le persone vogliono identificarsi nel Partito o movimento che votano ed anche questo ha finito per fare la differenza. Nei mesi che verranno chi dovrà fare il punto della situazione è il centro destra. Berlusconi non ha più la leadership di un tempo e, così come ha ceduto la squadra del Milan, dovrà farsi da parte anche politicamente. La marea sta cambiando.