La Repubblica Italiana compie 70 anni. Il 2 e 3 giugno 1946 si svolsero le consultazioni referendarie indette per stabilire la forma di Stato da dare all’Italia in seguito alla situazione di instabilità lasciata dalla seconda guerra mondiale. Il 54.3% degli aventi diritto al voto scelse la forma repubblicana, contro il 45.7% a sostegno della monarchia. I risultati delle consultazioni furono proclamati dalla Corte di Cassazione il successivo 10 giugno. L’affluenza alle urne fu senza precedenti nella storia d’Italia con il 90% degli italiani che si recarono al voto; al tempo stesso questo storico referendum verrà ricordato per altri due motivi: le prime consultazioni politiche libere dopo 25 anni (dall’avvento del Fascismo) e, le prime, in cui avevano diritto a votare anche le donne.

Precedentemente al referendum istituzionale, un altro storico evento si verificava il 9 maggio con la sorprendente decisione, da parte del re Vittorio Emanuele III, di abdicare a favore del figlio Umberto II. Re Umberto verrà ricordato quindi come “re di maggio”, in seguito al suo brevissimo regno che durò poco più di un mese. Difatti, subito dopo la proclamazione ufficiale dei risultati partì volontariamente per l’esilio a Cascais in Portogallo.

Scelte diverse tra Nord e Sud

La vittoria repubblicana si realizzò principalmente nel Centro-Nord dove la maggioranza dei voti espressi furono a favore della forma di Stato ancora in vigore ai giorni nostri, mentre la maggior parte del Centro-Sud si espresse a favore della monarchia.

Questi risultati avevano fatto riemergere i problemi causati dalla guerra appena conclusasi ché aveva lasciato profonde fratture all’interno del Paese, le quali ne rendevano da subito complesso il cammino nel nuovo assetto democratico; a tal proposito, vengono ricordati alcuni cruenti scontri provocati dai monarchici, soprattutto in via Medina a Napoli dove non mancarono purtroppo alcune vittime.

Il liberale De Nicola primo Presidente della Repubblica

Tuttavia, durante le consultazioni referendarie i cittadini italiani avevano avuto la possibilità di votare anche per i membri dell’Assemblea Costituente, utile a redigere la nuovaCarta Costituzionale in sostituzione dello Statuto Albertino. Ma il primo compito dell’Assemblea fu quello di eleggere, il 28 giugno 1946, il primo Presidente della Repubblica (provvisorio) che vide nel liberale napoletano Enrico De Nicola assumere la prestigiosa carica.

La festa della Repubblica ci ricorda gli sforzi compiuti dai nostri padri fondatori, volti a lasciare in eredità una forma di Stato libera e democratica, dove i cittadini dovrebbero avere, sempre, l’opportunità di scegliere liberamente le proprie rappresentanze istituzionali. Forse negli ultimi anni questa libertà è venuta meno ma l’augurio resta quello che, nella ricorrenza del 2 giugno, si possa ricordare la voglia di rivincita democratica espressa dal nostro popolo all’indomani della guerra combattuta con le armi. Stessa voglia di rivincita che tornerebbe utile oggi a consentirci di uscire dalla guerra combattuta con gli strumenti economici. Buona festa della Repubblica.