"Bulldozer, Bulldozer", è stato il saluto della folla al feretro di Carlo Pedersoli, ovvero Bud Spencer, il più celebre dei nostri giganti buoni, un attore che con i suoi personaggi è diventato parte di un mondo unico e irripetibile che ha accompagnato e accompagnerà la crescita di tanti bambini e non solo per generazioni e generazioni.

La comicità di Bud Spencer era essenziale, una sorta di archetipo che potrebbe avvicinarlo insieme al suo principale partner Terence Hill (senza dimenticare parecchialtri talenti che nella sua lunga carriera lo hanno accompagnato), a molti grandi della comicità cinematografica di tutti i tempi.

Il divertimento che i suoi personaggi riuscivano a suscitare era fanciullesco e scanzonato. Ne Lo chiamavano Trinità, Bud nella parte di Bambino si trova a tu per tu con Emiliano, una spia mandata dal messicano Mescal. Il dialogo è il seguente:

Bambino: "Chi sei, chi ti ha mandato?"


Emiliano: "Emiliano non tradisce, gringo"


(Bambino gli infila la canna della pistola nel naso)

Emiliano: "Emiliano dice tutto, gringo! Sono un un uomo della banda di Mescal, il maggiore ci ha ingaggiato e ha promesso a Mescal, il mio capo..."

La voce forzatamente nasale di Emiliano mentre abbandona la sua prosopopea da duro e snocciola la sua tiritera sul capo dei predoni messicani è un esempio fra moltissimi del meccanismo primordiale ma efficacissimo sfruttato dai personaggi di Bud.

E quando nello stesso film incontriamo appunto Mescal pronto a riversare la sua prepotenza su Bud-Bambino, dopo aver già picchiato altri coloni indifesi, Mescal riferendosi allo sconosciuto Bambino dice:

Mescal: “Questo mi è nuovo, non l'ho mai picchiato prima”

E subito ci viene questo sorrisoperché sappiamo immediatamentecome finirà la scena e come la becera tracotanza di Mescal verrà ricompensata, in una sorta di ristoratore contrappasso, realizzato a suon di mazzate.

Bud Spencer era il buono senza cedimenti

Bud Spencer era il buono senza cedimenti: anche se spesse volte impersonava ruoli furfanteschi (un ladro di cavalli, un lottatore di wrestling, un apprendista rapinatore), la natura del personaggio, quel senso assoluto di giustizia e umanità che conduce, ad esempio, ad aiutare le persone più di deboli anche a scapito dei propri comodi, in lui, nei personaggi che Bud rappresentava, aveva sempre la prevalenza.

Carlo Pedersoli, ai suoi amici, parlava spesso di dignità, la dignità di essere uomini: in qualsiasi decennio, in qualsiasi epoca, in qualsiasi situazione.

E la maniera in cui tale senso di dignità veniva ricreato nei suoi film era straordinariamente efficace.

Se ci fosse Bud Spencer

Dinanzi agli innumerevoli soprusi, alle prepotenze alle ingiustizie, alle prevaricazioni di un mondo che spesse volte si dimostra nelle sue forme più predatrici, la presenza di Bud Spencer significava che ogni problema poteva essere risolto in maniera drastica, definitiva e anche senza troppi spargimenti di sangue: i cattivi potevano subire la giusta strapazzata a suon di sberle romanzesche, ma senza eccessivi danni per nessuno.

E in molti casi credo, esaminando la nostra cronaca quotidiana ci potrebbe venire spesso in mente il pensiero, “se ci fosse Bud Spencer”.

Tra le ultime parole del nostro eroe c'è stato il ringraziamento per l'affetto e il riconoscimento che universalmente gli era stato dato. Ma Bud era e resterà uno di noi, immortale, inimitabile e il nostro grazie riecheggia immediato e reciproco, per quanto ha saputo darci in indimenticabili momenti di comicità immediata, divertimento allo stato puro, rigenerante, memorabile e quasi purificatorio.