Dopo tanta resistenza da parte dell'Esecutivo in carica, finalmente la politica comincia a capire che 'da soli' non si va da nessuna parte. Le opposizioni ed il Governo hanno scritto una bella pagina di democrazia. Difatti, con una mozione della maggioranza, lo stesso Governo si dichiara disponibile a cambiare la legge elettorale in vigore, detta Italicum, con il contributo di tutti i partiti politici. E' un'opportunità anche per le stesse opposizioni per dimostrare la loro coerenza nel proporre le modifiche. Certo, ciascuno deve sacrificare un pò del suo, proponendo norme di utilità comune.

Non è proprio il caso dell'assalto alla diligenza.

Siamo sulla strada maestra

Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha già risposto all'appello del Governo, proponendo il suo modello di Legge elettorale:proporzionale con preferenze, senza premio di maggioranza esenza i capilista. E' noto che, lo stesso movimento, pur potendo trarre vantaggi politici dall'attuale 'Italicum' in vigore, ne ha sempre chiesto la modifica. Il ballottaggio previsto dalla legge, secondo il M5S, è 'antidemocratico' perché si presta ad accordi politici 'sui generis', in grado di attribuire la vittoria a partiti non affini, che non abbiano la maggioranza dei voti, ma che per opportunità politiche creano alleanze di ultima ora.

Il confronto può aiutare a trovare soluzioni

Non molto lontano dal pensiero del M5S è quello della Sinistra Italiana,che è stato il primo partito a presentare il dossier alla Camera sulla Legge e lettorale. Forza Italia non si pronunzia, ma Brunetta ritiene che non vi saranno accordi prima del Referendum. Il Presidente Matteo Renzi continua a sostenere 'il ballottaggio' perché consente, a suo dire,la sera delle elezioni, di sapere chi ha vinto, senza essere costretti a coalizioni forzate che impedirebbero la stabilità dei Governi. Come si può notare, la verità non sta mai da una sola parte, e si rende necessario un confronto sereno,possibilmente, per trovare i punti di incontro necessari. Avanti quindi sulla strada maestra.