Il dibattito politico, in alcuni momenti, sembra uscire dai binari della normalità, evidenziando molte fragilità. L'opportunità del prossimo referendum sulle riforme costituzionali, ha messo all'attenzione dei cittadini i limiti della politica, per motivi elettorali. Un quadro che evidenzia la necessità di ridiscutere la prospettiva politica italiana, che presenta molte ombre, specialmente nel partito di maggioranza relativa, a cui è affidata la responsabilità di Governo. L'intervento, di questi giorni, dell'on. Pier Luigi Bersani, in coerenza con quello che ha sempre sostenuto, mette in risalto la necessità di avere un segretario del Partito Democratico eletto dagli iscritti e non uno eletto con l'aiuto di altri partiti: le primarie invece per la scelta del candidato Premier.

Evitare trasformismi

E' un principio elementare per avere un segretario in grado di seguire un progetto politico, in linea con la politica di partito e/o con una eventuale coalizione di Governo. Un progetto che non si presti a facili trasformismi, per esigenze elettorali. Anche nei momenti difficili, Bersani ha sempre lavorato per la 'ditta' e lo ha dimostrato anche di recente, quando, con il suo intervento, ha segnalato errori del Governo in carica, riconosciuti dallo stesso, e a cui sono seguite rettifiche opportune. Ci riferiamo ad alcune misure del documento economico 2017, su 'contanti non dichiarati': il Governo ha riscritto la norma per evitare, che la misura stessa, potesse sembrare un condono.

Senza alcun Comitato ma con le idee chiare

Lo stesso Bersani, per le riforme costituzionali, ha precisato che non farà alcun comitato, ma che sarà al fianco di CGIL, ARCI e ANPI, inoltre ha anche marcato che, tra Grillo e Verdini, preferisce il primo, che ha contribuito a spostare l'insofferenza sul terreno parlamentare, come luogo giusto per risolvere i nostri problemi, in forma democratica.

Abbiamo sempre più bisogno di comprendere le esigenze del popolo, per impedire che giovani forze del nostro paese ci abbandonino per trovare lavoro e sistemazione fuori dai confini dell'Italia. Di recente molti giovani in cerca di lavoro, loro malgrado, sono stati costretti ad emigrare. E' necessario riproporre un progetto che programmi una strada da percorrere con coraggio, per impedire la fuga dei nostri giovani, anche se per la via fa perdere qualche voto. Le medicine, in alcuni casi, sono amare ma servono per guarire.

Noi ce la possiamo fare, perché l'Italia possiede energie sufficienti per uscire dal guado.