I Btp scendono ma reggono l'urto della vittoria del 'No' nel referendum costituzionale e delle conseguenti dimissioni del governo Renzi, senza che si siano registrati particolari reazioni sul mercato da parte della Bce.

Non è mancata la volatilità alla Borsa di Milano, che subito dopo l'apertura dei mercati si è portata sui minimi di giornata per poi tornare in pareggio. Prevale il clima positivo del resto d'Europa.

"Anche se Renzi ha detto che si dimetterà, gran parte degli investitori non si aspetta elezioni anticipate e verosimilmente sarà formato un nuovo governo, che porterà più stabilità", ha spiegato Seamus Mac Gorain di JPMorgan Asset Management che ha aggiunto: "La gente è consapevole che la Bce sta comprando bonditaliani e che ora, passato il referendum, il focus si sposterà sul meeting della banca centrale".

Il banchiere centrale austriaco Nowotny afferma di non vedere rischi di uscita dell'Italia dall'euro. La prospettiva ora è quella di un governo che approvi la legge di Stabilità e poi una nuova legge elettorale.

Il risultato referendario avverso non ha quindi creato una situazione di panico in stile Brexit, scenario catastrofico annunciato dai più nel caso avesse vinto il fronte del 'No'.

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi non si sarebbe dovuto dimettere aprendo una crisi politica dai risultati assai incerti. Avrebbe dovuto invece continuare a occupare la sua poltrona per dare finalmente all'Italia una legge Elettorale degna di questo nome. Crescita economica e stabilità politica si potranno avere solo così.

Con il Referendum, dalle modifiche che presentavano tanti punti oscuri, ha solo cercato una legittimazione del suo Governo. Ancora una volta è prevalso il carattere arrogante e presuntuoso del Premier, dovuto forse alla giovane età, che non ha nulla a che vedere con i politici del calibro di Berlinguer, Fanfani o Moro. Un comportamento che rievoca la striste vicenda della Costa Concordia e che mi fa venire voglia di gridare "Torni a bordo, cazzo".