Chi come me segue l'Inter assiduamente, si rende perfettamente conto che un inizio di stagione simile non si era mai verificato, neppure negli anni più tristi dell'epoca moderna. Se per esempio nella travagliata stagione con in sella Marco Tardelli i nerazzurri avevano raggiunto il 'ragguardevole' record di prendere sei reti in ben due circostanze (6-1 nell'andata degli ottavi di Coppa Italia contro il Parma e 0-6 nel derby di ritorno con il Milan, ndr), stavolta c'è chi è stato in grado di scrivere una pagina di storia ben più grave.

10 sconfitte su 20 gare disputate è un record negativo che la Beneamata non aveva mai raggiunto dall'anno della fondazione.

E i presupposti per peggiorare la situazione ci sono tutti, non basta infatti chiamare un tecnico preparato e profondo conoscitore del nostro calcio come Stefano Pioli per far sparire all'improvviso tutti i problemi. Questi ultimi, infatti, sono creati in primis dai giocatori che scendono in campo: non c'è modulo o disposizione tattica sbagliata che giustifichi la mancanza di grinta, voglia e cattiveria agonistica che un calciatore che indossa la casacca nerazzurra deve necessariamente possedere.

L'ultima sconfitta rimediata in quel di Napoli (0-3, 0-2 dopo appena 6' di gioco) ne è la palese dimostrazione: una squadra compatta, seppur sbagliando l'approccio alla partita, avrebbe potuto e dovuto ribaltare la situazione o almeno rimettersi in carreggiata.

La società che fa capo al gruppo Suning ha investito molto, forse male in alcuni casi, tuttavia non è pensabile che giocatori del calibro di Joao Mario o Handanovic commettano errori grossolani come quelli visti nelle ultime sconcertanti esibizioni, vittorie incluse. E la lista potrebbe allungarsi a dismisura.

La possibilità di raddrizzare almeno in parte la stagione esiste ancora.

C'è anche una Coppa Italia da onorare, raggiungere la finale sarebbe già un traguardo notevole vista la situazione del momento. Vincerla potrebbe servire addirittura a ripartire nel vero senso della parola, dopo sei stagioni povere di gioie e ricche di macroscopici errori. I tifosi dell'Inter non si meritano questo scempio.