Dilagano ormai sui social tutta una serie di comportamenti di condivisione di massa senza alcuna informazione. Un sistema che sta portando alla proliferazione di fakenews e bufale ai quali è veramente difficile sottrarsi. Ormai siamo sotto attacco persino sui cellulari dove grazie a Wathsapp queste false notizie e le catene di S.Antonio trovano terreno fertile.

Ma cosa sono e come cercare di difendersi?

Leggevo in questi giorni diversi articoli e commenti riguardanti questo fenomeno, non ultimo il post condiviso sulle bacheche di facebook suggerito persino dalla Guardia di Finanza!

Insomma il fake del fake!

Ricordate il post sulla privacy che imperversava poco tempo fa? Ogni tanto anche quello ritorna a farsi vivo, come un loop, un disco rotto che gira sempre sulla stessa nota.

E non bastano nemmeno i post che ti dimostrano il contrario, anzi se provi a commentare ti trattano da schifo, come se il tuo parere non contasse nulla, l'ultima delle ultime dalla quale vorresti sentirti fare la predica. La reazione ad un tuo cordiale commento spesso si trasforma in un attacco brutale.

Nel Blog di Marco Bellu leggevo a proposito dei commenti inadeguati, che il sistema per ovviare anche a questa piaga è gestire e moderare al meglio il proprio blog, cosa che invece nei social diventa sempre più difficile.

L'ultima sentenza della Cassazione ha sancito che i gestori dei siti e dei blog sono responsabili dei commenti dei loro lettori e a quanto pare aumentano in maniera esponenziale anche le denunce per diffamazione.

Naturalmente il sistema ha fatto si che il continuo generarsi di fakenews porta grossi benefici ai siti che le promuovono e gli ignari lettori, attratti dalla notizia ne condividono subito il contenuto senza informarsi prima.

Condividere senza pensare

è diventato un gioco, una routine pericolosa e molto fastidiosa tanto che molte persone abbandonano i social proprio per questo motivo. Ci vorrà un freno prima o poi, perché non posso ogni giorno nascondere contenuti molesti e insensati che mi fanno perdere minuti preziosi del mio tempo.

Ricordate che sulla vostra ignoranza e buona fede ci marciano in molti.

I vostri dati e il vostro comportamento su internet vengono immagazzinati e studiati, sembra uno scherzo ma chi diffonde falsità conosce i suoi polli e sa come interagire con essi. Conosce i vostri punti deboli, il vostro modo di pensare e ragionare, gli argomenti che vi colpiscono di più e che vi stanno più a cuore.

Agiscono sulle vostre paure.

Per cui tranquilli, Wathsapp non sarà mai a pagamento, la Guardia di Finanza non vi consiglia nulla, soprattutto di mettere un post sulle vostre bacheche, e quanto alle catene di Sant'Antonio, credete davvero che la vostra condivisione massima e fastidiosissima dei vostri messaggi serva a risolvere qualcosa?

Se volete la privacy non iscrivetevi ai social e non partecipate attivamente alle discussioni, non pubblicate fotografie o altri contenuti.

In altre parole non state su Internet, sparite che è meglio.

Informarsi insomma fa vivere molto meglio e ci evita spesso di fare anche brutte figure.

Io non voglio sparire da internet, vorrei solo viverci meglio.

Intanto sul fronte ci sono delle buone novelle e anche su Facebook finalmente si potrà avere un maggiore controllo sulle notizie. C'è ancora tanto da fare ma siamo sulla buona strada.

Denunciare le false notizie e i trolls che le diffondono senza alcuno scrupolo rallenterà ulteriormente questo fenomeno. Come scrive Fabrizio Fantini sul suo articolo "attiviamo idee e comportamenti coerenti", segnaliamo siti utili e interessanti, la spazzatura lasciamola dove si trova.

Fake News

Stop alle false notizie su facebook