In questi giorni la maggior parte degli appassionati di Hip-Hop, i veri amanti di questo universo, ma anche i semplici amatori di Rap vero e non di battaglie social fra attori travestiti da rapper, si stanno ponendo un quesito esistenziale: in cosa sta scemando la scena rap italiana? Dove andremo a finire se questi businessmen con l'hobby della musica preferiscono le sfilate di Moschino a un 2 Beat? Questa domanda ce la siamo posta anche noi, cercando di rispondere nel modo più chiaro e obiettivo possibile.

"E come si fa la verità, voglio sapere"

Beh, il caro Fabri Fibra (ndr: non esente da nessuna colpa, purtroppo ci sono tutti in mezzo) si domandava come si fa la verità, ma purtroppo la verità non si fa, ne tantomeno si trova con facilità, ma una cosa è chiara a tutti: la scena italiana sta sprofondando in un baratro senza fondo. Siamo arrivati a questa conclusione perchè purtroppo negli ultimi anni stiamo assistendo ad una regressione incontrollata di tutti quei valori che l'Hip Hop dovrebbe incarnare. Questo movimento è nato in America neanche cinquant'anni fa, ed è nato con lo scopo di reagire ai soprusi di coloro che si elargivano a grandi uomini, a gente superiore rispetto ad altra, è nata con lo scopo di non far sentire discriminati e inferiori a te coloro che ti stavano accanto, è nata per diffondere un messaggio forte, di ribellione, come era stato fatto decenni prima con il rock, con il punk, e con tutti quei movimenti di ribellione che avevano un solo denominatore: la musica.

Oggi in Italia tutto ciò che resta di quella cultura va ricercato nei database di YouTube sotto vari nomi che per par condicio non citerò in questo articolo. Il prospetto che abbiamo di fronte in questo momento sono bimbi che si credono 2Pac gridando su un microfono aiutati dall'autotune, ragazzi mediocri che grazie ad un talento per gli affari maggiore di quello freestyler riescono a fare montagne di soldi producendo featuring orecchiabili con cantanti che di hip hop non hanno nulla (non per colpa loro, ma proprio perchè non appartengono volutamente a questo mondo), ed ex glorie che si sono fatte trascinare dall'onda del "cash" dimenticando il reale motivo per il quale avevano iniziato a fare musica, che poco o nulla c'entrava con i guadagni.

"Io ho ottimismo, ottimismo pessimo"

Tuttavia in un tunnel dove la luce sembra soltanto un puntino lontano lontano, non bisogna perdere la speranza. Come in ogni momento storico in cui la situazione non sembra poter prendere una piega favorevole, bisogna essere ottimisti, realisti, ma comunque ottimisti. Perchè dietro questi finti filosofi del rap, nei sobborghi delle periferie, nelle camerette di migliaia di appartamenti, nei garage, negli scantinati, ovunque: c'è qualcuno che ancora crede in quello spirito che tanti, troppi, stanno cercando di far dimenticare. Non dimentichiamoci da dove veniamo, rimaniamo veri, e cerchiamo di ridare l'hip hop ai veri mc, a chi lo vuole con tutto se stesso, ma soprattutto a chi lo merita davvero.