Sembra proprio che l'intera città di Napoli stia prendendo le distanze da quel roberto saviano che un tempo era il simbolo della sua rinascita.

L'ultima levata di scudi da parte del presidente della Codacons Carlo Rienzi, che fa presente come da cittadini Napoletani non si condivida una virgola della sterile ed inutile polemica creata da Roberto Saviano, questo senza rinnegare nessuno dei problemi della Napoli contemporanea, le cui problematiche e schizofrenie sono sotto gli occhi, anche mediatici, di tutti, ma non sono solo peccati ma anche virtù.

Carlo Rienzi argomenta su come, non è con un giudizio scure dall'alto di Roberto Saviano, che migliorerà la vita del Napoletano.

Per il presidente Codacons, Saviano dovrebbe smetterla di recitare il ruolo del messia, dell'intellettuale che con generosità informa il popolino, può continuare a recitare questo ruolo mediatico soltanto se con coerenza scende realmente in campo per risolvere le tante problematiche storiche della più Europea delle città Italiane.

Con oggettività Politica, sempre Rienzi aggiunge, che i cittadini Napoletani, sanno bene che Napoli non può vivere solo di turismo da cartolina, ma concretamente c'è la consapevolezza che Roberto Saviano per Napoli non abbia fatto nulla, nessuno dei suoi guadagni su Napoli (dai compensi Rai a Mediaset ai proventi dei suoi libri) è stato devoluto in favore o a sostegno delle problematiche della città di Napoli.

Insomma la piazza Napoletana tutta, sembra esasperata dalla puntualità di una sua lettura dall'alto, anche in chiave politica, da parte di chi da anni sembra non avere legame alcuno con la città che non sia la sua spettacolarizzazione.

Pesa sul giornalista il non essere l'unico giornalista Napoletano sotto scorta per fatti di camorra ed essere di fatto l'unico ad avere tagliato i ponti con Napoli, viene letto dalla comunità come un narratore "embedded" che dall'altrove tende quasi a volere colonizzare ed imporre i suoi ragionamenti ad una città che per storia, cultura e formazione ha sempre fondato la sua ragion d'essere sulla sua autonomia sociale, culturale, linguistica e comportamentale.

Il corto circuito del mutato rapporto tra Roberto Saviano e la città di Napoli passa anche per delle questioni politiche.

L'ascesa stessa di Luigi De Magistris è da ricondurre alla comparsa mediatica nazionale di "Gomorra", il punto è che la narrazione di Saviano risulti essere talmente statica ed immobile nel tempo, da essere incapace di leggere anche come abbia contribuito nel nome della legalità, all'ascesa politica di un ex magistrato nelle cui posizioni la città si riflette.