Un malvagio Michael Keaton, che interpreta l'ancor più implacabile Ray Kroc, inganna i due poveri e distratti fratelli mcdonald's, acquisendo pseudo-legalmente il controllo del loro marchio e diventando, così, multi-miliardario. Qui non si vuole fare una recensione del film, ma una controcritica alla classica critica, più o meno esplicita, del Capitalismo nel mondo della "cultura".

La libera concorrenza e non l'inganno è lo spirito del capitalismo

In sostanza, il film è un processo in cui i soldi corrompono un animo forse già corrotto: divorzio da una moglie gentile e remissiva, seduzione e avidità che non si fermano neppure davanti alla malattia degli altri.

Usciti dalla sala cinematografica, l'inconscio della nostra mente ci fa odiare questo sistema che imbroglia gli umili, fa perdere gli onesti e trasforma la qualità in spazzatura. Fermiamoci, tuttavia, un attimo, e non lasciamo che le emozioni più semplici prendano il sopravvento. Certo, la condotta di Kroc non fu esemplare e non va difesa: la legalità deve essere la base per ogni azione umana.

Il capitalismo però non è questo, poiché si fonda su altri valori e su altre azioni che sono la libera concorrenza, l'iniziativa privata e soprattutto la libertà, un bene di cui oggi non ci rendiamo conto di quanto sia importante. Per ovvie ragioni, con l'inganno non c'è la libera concorrenza, poiché una delle parti detiene un'asimmetria informativa (ne sa troppo di più) rispetto all'altra.

Un altro importante aspetto è la corruzione: nel film il protagonista corrompe i due disgraziati fratelli e li estromette dalla loro stessa impresa. Non sempre, ma nella maggioranza dei casi, ciò che deve essere comprato è proprio il fondamento della libera concorrenza poiché detiene parti di mercato che non permetterebbero l'ottimizzazione del profitto di un singolo, e non della società (ciò che il capitalismo, per effetto secondario in realtà ottiene, come ci ha insegnato Smith con la sua famosa "mano morta").

Avrà i suoi mali, ma il capitalismo diffonde enormi quantità di ricchezza e di possibilità.

Ray Kroc non rappresenta il sistema del capitalismo

Il truffatore dei due onesti fratelli del New Hampshire non rappresenta il capitalismo. Piuttosto è l'immagine della cupa ingordigia di una persona che truffa e che ha paura della concorrenza, che ruba idee altrui senza investire sulle proprie, che guadagna per meriti altrui.

In altre parole, è l'esatto opposto dello spirito d'iniziativa individuale: la sua conversione in demone a causa dei soldi, infine, è quasi grottesca.

È diffusa la classica critica verso i più disparati mali del capitalismo (o liberismo selvaggio come viene anche denominato con disprezzo) e ci sono anche alcune pagine Facebook come "Colpa del Neoliberismo", che deridono questa triste attitudine. La poca conoscenza di un sistema economico può portare ad avere preconcetti e opinioni realmente fuorvianti e dare sempre la critica al mostro del liberismo selvaggio. In fondo, chi di voi può dire di non averlo mai fatto? Ecco, ora non si hanno più scuse.