Con l'avvicinarsi delle elezioni amministrative di primavera, è cominciata la corsa per la pesca dei voti 'grillini'. Alcuni partiti sono alla ricerca di strategie, per attirare l'attenzione degli elettori. Gli slogan si moltiplicano per copiare il successo di Grillo, che è in forte ascesa. Il termine 'cittadinanza', fino a poco tempo fa destava sospetto, specialmente quando era preceduto da 'reddito di', ora invece sono tutti, o buona parte dei partiti politici, alla ricerca della 'cittadinanza'. Forza Italia, a mezzo di uno degli uomini più rappresentativi del partito, on.

Renato Brunetta, ha parlato del 'lavoro di cittadinanza'. Al momento nessuno sa di cosa si tratti.

Partire dal progetto

Roberto Speranza, Enrico Rossi ed i loro compagni di viaggio parlano di programmi, con al centro il lavoro, per garantire sviluppo per i giovani e pensioni per gli anziani. Temiamo che nessuno li ascolterà, e sentiremo parlare di tutt'altro, che allontanerà ancora di più 'i cittadini' dalla politica. Non vi sono progetti di sviluppo in giro, nè iniziative per parlarne insieme. Un quadro scoraggiante. I nostri debiti ci dovrebbero suggerire un impegno maggiore, per trovare soluzioni. Le nostre richieste all'Europa trovano sempre ostacoli, ma se anche ci concedessero tutta la flessibilità necessaria, se la stessa non venisse poi impiegata in progetti produttivi, darebbe come unico risultato solo aumenti del debito pubblico.

Le idee non ci mancano, ma dobbiamo avere il coraggio di abbandonare la demagogia e mettersi insieme, ciascuno col proprio ruolo, per trovare le strade migliori, ed avere il coraggio di assumerle, anche se dovessero provenire dalle opposizioni.

Rettificare i fallimenti

Non dobbiamo sempre attribuire gli errori ai governanti, anche se sono i maggiori responsabili della cosa pubblica.

Su cento azioni di un Governo, alcune danno un risultato positivo ed altre un risultato negativo, ma alla fine esiste una compensazione naturale. L'importante è riconoscere le cose che non vanno bene, e rettificarle. Quello che invece deve preoccupare sono gli errori di sistema, quelli cioè che hanno lo stesso segno e non si compensano.

Se misuriamo 100 volte una grandezza, la media delle stesse misure sarà il valore più probabile di quella grandezza. Se invece le stesse misure le facciamo con un metro di 90 cm, alla fine, l'errore non si compensa, ma si somma: è questo l'errore da temere. Tutto questo per dire che ieri ho letto sul 'Fatto Quotidiano', opportunamente, sulla ipotesi di una moneta parallela, per regolare le nostre cose interne.

Noi non siamo in grado di dare un giudizio in merito, ma sicuramente riteniamo che si tratti di un problema da studiare e che potrebbe aprire nuove strade alla nostra economia. Ne riparleremo.