La notizia principale su tutti i giornali di oggi 15/02/2017 è quella sulla probabile scissione, che si sta consumando tra il PD di Renzi e la minoranza dem. Molte le versioni sull'argomento. Il Ministro Delrio, che si sta adoperando per evitarla, intervenendo ha definito 'la scissione una parola tragica, butta nell'aria gli sforzi di tante persone, è una responsabilità che ci si prende sulle spalle'. Secondo lo stesso, la minoranza ha potuto liberamente esprimersi, addirittura ha fatto i comitati del No al referendum 2016. Secondo Bersani, i partiti che hanno dato origine al PD, 'andavano sciolti 20 anni fa, non doveva nemmeno nascere il PD, visto che già allora i partiti popolari storici avevano problemi di collocamento, con certe classi sociali'.

Si moltiplicano comunque gli sforzi, da entrambe le parti, per evitare la scissione.

Scontro culturale

Abbiamo molte volte tentato di spiegare l'origine del PD, a partire dal dopo guerra. Dalla DC di De Gasperi e dal PCI di Togliatti fino ai giorni nostri. Due mondi diversi e, per certi versi, opposti. L'incontro di questi due mondi, da cui nasce la sinistra, si scontrano ancora, e neanche il tempo è riuscito a lenire il contrasto culturale e le reciproche diffidenze. Tutto questo lo facciamo per trovare giustificazioni a comportamenti anomali, che si manifestano in quel partito. Quando si pensa a D'Alema e Renzi, ci viene spontaneo ritornare col pensiero al dopo guerra, quando democristiani e comunisti non si scambiavano neanche il saluto.

Anche se su sponde opposte, in momenti difficili quali erano, entrambi gli schieramenti volevano il benessere per il popolo, scuole, sanità, pensioni, lavoro. Volevano insomma le stesse cose, ma attraverso percorsi diversi per giungere al traguardo. Tutto questo, non per giustificare le attuali divergenze, che sembrano molto affini alle motivazioni originarie, ma solo per capire.

Ogni parte vuole mantenere le sue identità ed ha sempre la sensazione di cedere all'altra, molto ai suoi convincimenti. Per fortuna il dna risultante è di persone responsabili, che alla fine dei contrasti, sapranno trovare, insieme, un unico percorso per giungere alla meta.

Ultima Direzione del Partito PD

Tanta propaganda per la Direzione ultima scorsa, per poi partorire un evento di tono modesto, in cui non è venuta fuori una discussione vera nel merito.

Sembravano preoccupati di far conoscere la verità sulla situazione nel partito. Ci è sembrata una liturgia, che si è ripetuta con le stesse formule delle altre volte. Discorso del segretario, pochi interventi di durata molto modesta (pochi minuti) questa volta controllati col doppio don anziché la clessidra, e tutti pronti al voto per l'approvazione: pochi i voti contrari e astenuti, maggioranza 'assicurata'. Siamo lontani da dibattiti fiume, per trovare decisioni condivise. L'unico intervento ad entrare nel merito è stato quello di Roberto Speranza il quale, con dovizie di particolari, ha spiegato i veri motivi di contrasto all'interno del partito, ma per mancanza di tempo disponibile, si è solo limitato ad un cenno e basta.