Il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, durante un evento sui trasporti nella sede del Partito Democratico, chiacchierava a microfoni spenti con Michele Meta, deputato Pd e presidente della commissione Trasporti di Montecitorio. Le parole di Delrio, nonostante la distanza e il brusio circostante, erano abbastanza comprensibili. Dice che "una parte [della minoranza] ha già deciso" poi, riferendosi ai renziani "capiscono un cazzo, perché sarà una cosa come la rottura della diga in California, si forma una crepa e l’acqua dopo non la governi più".

Le parole di Delrio che non devono sorprenderci

Delrio non risparmia alcune critiche anche al segretario dimissionario Matteo Renzi. "Si è litigato di brutto perché non è che puoi trattare questa cosa qui come un passaggio normale. Cioè, tu devi far capire che piangi se si divide il Pd, non che te ne frega, chi se ne frega." questi i toni di Delrio, che prosegue "Non ha fatto neanche una telefonata, su…come cazzo fai in una situazione del genere a non fare una telefonata?". Il modo di parlare del ministro non deve sorprenderci, né nei toni né nei contenuti. Consideriamo, prima di tutto, che la conversazione è avvenuta a microfoni spenti, che è stata "rubata", un vero e proprio off the records.

Già questo può far capire la spontaneità delle parole di Delrio. Inoltre, il momento del Partito Democratico è effettivamente cruciale, per non dire drammatico. Finalmente, però, si passa ai fatti. I vari leader si mettono alla prova, c'è scontro, ma anche dialettica e confronto. Probabilmente mancano ancora molti contenuti, manca ancora un'idea di base della direzione che prenderà il PD, ma sicuramente il mettersi in discussione è un ottimo punto di partenza.

La chiamata a Emiliano e le sue parole

Dopo la diffusione delle parole di Delrio, a quanto pare Matteo Renzi ha telefonato a Michele Emiliano, presidente della regione Puglia e candidato alla segreteria del Partito Democratico. "Matteo Renzi mi ha chiamato e abbiamo parlato" afferma Emiliano in un post su Facebook "Spero che il nostro confronto sia utile alle sue prossime decisioni".

C'è sicuramente poca chiarezza, ancora è difficile dire se ci sarà una scissione o se, alla fine, nessuno se ne andrà. Sicuramente unire le anime del PD sarà difficile e Renzi non può garantire unità. Forse, Veltroni diede un'illusione di unità nell'allora PD. La #rivoluzionesocialista non ci sarà neanche stavolta.