Le parole del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, pronunciate durante l'incontro con i ragazzi dell'Istituto tecnico-professionale Manfredi-Tanari di Bologna, hanno generato una discussione molto accesa sull'invio del curriculum come mera prassi formale. Sostanzialmente, il Ministro avrebbe ribadito come oggi uno degli aspetti più essenziali nella ricerca di un nuovo lavoro sia il rapporto di fiducia. Avrebbe, inoltre, aggiunto che si creano maggiori opportunità occupazionali 'nel giocare a calcetto che nel mandare in giro curricula'.

Ed è proprio quest'ultima osservazione che ha innescato la polemica vera e propria. Dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle, passando dagli utenti del web sui vari social network, fino ad arrivare a esponenti dello stesso Pd, come Pierluigi Bersani, tutti si sono scagliati contro la metafora calcistica usata dal Ministro del Lavoro.

Una metafora infelice che svilisce il tempo impiegato, da tutti coloro che decidono di compilare e inviare il proprio curriculum, per maturare quelle determinate competenze.

E se avesse ragione Poletti?

A un primo impatto frontale, indubbiamente, le parole del Ministro possono suscitare molte perplessità, ma analizzandole bene, risultano estremamente pragmatiche. Proviamo a rifletterci in maniera onesta: 'Quante volte inviando un curriculum abbiamo avuto una risposta o siamo stati contattati effettivamente anche solo per sostenere un colloquio preliminare?'.

Discutendone con amici, conoscenti, seguendo anche varie discussioni su forum o social network, la percentuale di risposte positive a questa semplice domanda è molto bassa. Spesso, il lavoro in Italia si trova per conoscenza o amicizia (che non vuol dire necessariamente raccomandazione), bensì, grazie alle proprie relazioni sociali si possono avere opportunità di lavoro più o meno interessanti.

Il curriculum, di fatto, non è sufficiente per garantirti un nuovo lavoro, perché oltre alle competenze e alle conoscenze, sempre più fondamentale è il rapporto di fiducia. Un rapporto di fiducia che si genera nel constatare in che maniera ti rapporti con gli altri.

Perfetta la metafora della 'partita di calcetto'

Sempre proseguendo il discorso sul rapporto di fiducia, perfetta è la metafora utilizzata dal Ministro del lavoro.

Durante una partita di calcetto, si possono delineare i tratti dominanti della personalità di un individuo a prescindere dal ruolo in cui gioca. Indipendentemente che tu sia un attaccante o un difensore, durante il match, mostrerai inevitabilmente alcuni aspetti:

  • capacità di stare in armonia in un team;
  • capacità di essere leader o gregario;
  • capacità di sacrificio e voglia di raggiungere l'obiettivo;
  • fair play nell'accettare la sconfitta.

Tutti elementi essenziali, oltre le competenze, per conquistare la fiducia del tuo nuovo datore di lavoro.