Con la recente scissione del PD, e l'avvento del nuovo Governo Gentiloni, si apre una nuova stagione della politica italiana. Arriva un segnale di novità, anche senza discontinuità, dopo un lungo periodo di polemiche, che hanno avvelenato il clima politico. Il nuovo Movimento Democratico e Progressista, appena costituito, ha subito dichiarato di sostenere il Governo Gentiloni, ed ha proposto alcune modifiche, in particolare sui 'voucher' e su temi del Lavoro, che il Governo sta esaminando. Sembra prevalere il dialogo, anche se i rancori non sono stati del tutto assorbiti.

A questo punto, ciascuna parte faccia il 'mea culpa' e voltiamo pagina, incamminandoci su una nuova strada, nell'interesse dell'Italia.

Nuovi orizzonti

Il passato ci ha dimostrato che non è sufficiente il volto del leader se poi manca lo scambio di idee: prima bisogna incontrarsi per decidere cosa fare, da cui prendere gli spunti migliori del confronto per tradurli in sintesi, che dev'essere alla base del provvedimento. Questa dovrà essere la nuova strada. Altre soluzioni continuerebbero ad agitare il clima politico, senza generare provvedimenti utili per la 'Società'. Ricordiamo, ancora una volta, il Referendum 2016 sulle Riforme Costituzionali. Torniamo ora ai nostri problemi, ed in particolare alla modifica dei voucher.

A nostro parere, per avere la certezza di disinnescare il referendum del 28 maggio prossimo, come giustamente richiesto dalla CGIL, occorre eliminare del tutto lo strumento.

Trovare nuova soluzione al problema

Esaminando il caso, senza spirito di parte, i voucher hanno un fondamento valido, solo se usato per casi particolari: prestazione di lavoro saltuario ai pensionati, lavori che in genere si ripetono per poche ore la settimana ed altri casi simili, da elencare.

Per quei casi particolari, il voucher rappresenta uno strumento valido di tutela per tutte le parti. L'utilizzo non consono, ha snaturato il vero significato del provvedimento. Ora, se per esigenze tecniche e per far fronte alla richiesta avanzata dalla CGIL, si rende necessario annullare il voucher, la politica, responsabilmente, affronti il problema e, contestualmente, crei un nuovo strumento, per risolvere quei casi particolari.

Si deve trattare di uno strumento semplice, senza ricorrere al commercialista, da comprare dal tabaccaio. Al contrario, si tratterebbe solo di nuovi problemi alla cittadinanza.