Al giorno d'oggi si parla molto della necessità di trovare una collaborazione tra il mondo occidentale e il mondo islamico e arabo, rifiutando la tesi dello "scontro di civiltà" che si era diffusa negli ultimi anni.

Il continuo arrivo di migranti e profughi di religione islamica e la sensazione di 'diversità' che essi vivono all'interno delle città italiane e occidentali sta spingendo diversi politici e opinionisti a cercare un compromesso con le comunità islamiche ai fini di garantire l'esistenza di una società sempre più multiculturale e multietnica.

Spesso capita di sentire che verso l'Islam e il mondo arabo ci sarebbero troppi pregiudizi e chiusure anche nella stessa Italia, ed ora è arrivato nelle librerie un libro che parla di quando la situazione era completamente diversa, anche se sotto la dittatura fascista.

Quando Mussolini venne nominato 'protettore dell'Islam'

Nel libro "Mussolini e i musulmani.Quando l'Islam era amico dell'Italia', gli autori Giancarlo Mazzuca e Gianmarco Walch hanno documentato l'alleanza che l'Italia fascista strinse con una parte importante del mondo islamico.

Addirittura, nel 1937 il capo berbero di religione islamica Yusuf Cherbisc fece nominare Mussolini "spada dell'Islam" nonché "protettore dei musulmani" in Libia.

Inoltre, la figura di Mussolini e del fascismo ebbe una certa popolarità nel mondo arabo e in Africa e divenne fonte di ispirazione per non pochi guerriglieri e movimenti terzomondisti (a partire dall'Egitto) che combattevano il "dominio dell'uomo bianco" costituito dalle potenze imperialiste occidentali, prendendo a volte anche ispirazione dalla teoria fascista dello scontro tra le "nazioni proletarie" e l'Occidente costituito dalle "plutocrazie borghesi".

I lati oscuri dell'alleanza e i rapporti con la Germania nazista

L'alleanza tra fascismo e mondo arabo e islamico ebbe molti lati oscuri, a partire dalla comune lotta antioccidentale e antisionista che spesso e volentieri divenne semplice antiebraismo.

Interessante a tal punto è, come raccontato nel libro, il sostegno che l'Italia fascista diede all'idea dei guerriglieri palestinesi più oltranzisti di avvelenare gli acquedotti utilizzati dagli ebrei che emigravano o erano rimasti nella stessa Palestina.

Inoltre, un altro punto oscuro di tale alleanza è senza dubbio il sostegno fascista al controverso Gran Mufti di Gerusalemme, già noto per l'alleanza con la Germania nazista e per la sua posizione di assenso alla pulizia etnica nei confronti degli ebrei.