La sesta edizione di Masterchef: 6+. Per dirla in maniera culinaria, né carne né pesce. Il passaggio della produzione da Magnolia a Endemol fa virare il programma verso la comedy e tralascia la severità (anche eccessiva) delle edizioni precedenti. Maggior risalto ai personaggi, più umanizzati alla stessa stregua dei giudici. Di contro, piatti di eccellente livello fin da subito e pochissimi "mappazzoni". Che sia la strada giusta? Più di un dubbio.
Bastianich e Barbieri ok, Cracco e Cannavacciuolo ko
Carlo Cracco: 5. Nel nuovo corso al limite della sit-com è quello che pena di più.
Lo preferivamo intransigente e non padrino forzato delle giovani leve. Un addio da happy-end non necessario.
Bruno Barbieri: 6+. Esce indenne dalle scenette improntate all'ilarità.
joe bastianich: 8+. L'unico non-chef è quello più a suo agio col mezzo televisivo. Riuscirebbe a condurre anche una versione musical del programma.
Antonino Cannavacciuolo: 5. Dà l'aria di essere l'ultima ruota del carro. Finisce spesso vittima delle battute dei colleghi. Dove son finite le pacche a mano aperta che lasciano segni sulla schiena per 5 giorni?
Location: 6. Al risparmio, le ambientazioni milanesi sono state su per giù la metà.
Tra i concorrenti Valerio in pole position
Valerio: 9. Il vincitore morale dell'edizione.
Gloria: 8+. Quella che tutti amano odiare. Recita la parte della stronzetta col sorriso sulle labbra (e per questo ci appare più simpatica di altre).
Margherita: 8. Uscita dai Teletubbies, spesso chinata dal peso dei piatti che porta ai giudici, è quella che rimane più impressa tra le donne.
Cristina: 8,5. Una delle poche concorrenti con le quali uscire a cena per farla rimanere al tavolo invece che metterla alla prova in cucina.
Loredana: 7,5. Meritava il podio per i piatti e l'antipatia.
Michele Ghedini: 7. Lo sparring partner di Valerio finisce vittima sacrificale (di Cracco e non solo). Due giovanissimi in finale sarebbe stato troppo azzardato.
Michele Pirozzi: 5. Per dire, Giulia (7,5) meritava più di lui (è stata rispedita a casa per le troppe presenze....emiliano-romagnole).
Gabriele: 3. A uno che suda come un bue africano, dimostra un'imbarazzante insicurezza e non è in grado di gestire i colleghi tra i fornelli, non dovrebbe essere permesso di entrare in una qualsiasi cucina. Ma in uno studio tv, evidentemente sì.
Daniele: 2. Con quei denti può sorridere quanto vuole. A casa sua.
Mariangela: 3. Con quei capelli può dire quel che vuole. In tribunale.
Roberto: 7,5. Meritava la semifinale. La sua idea punk di ristorante dove si sceglie quello che si cucina avrà successo. Auguri.
Marco Vandoni: 1. La casella del "bauscia" milanese sciupa-femmine (ma chi se lo piglia?) è stata riempita. Fin per troppo tempo.
Due suggestioni per la prossima edizione
Il Gran Consiglio della Confraternita del Gran Bollito: 10+.
Lo vorremmo vedere alla guida, oltre che giudice della prossima edizione di Masterchef, del Governo italiano. Tutti in riga e..."silensi"!
Quique Dacosta: 10. Idea per la prossima edizione, fuori Cracco (è ormai ufficiale il suo addio) e dentro Quique. O, in alternativa, a capo del Governo italiano con il GCDCDGB di cui sopra a legittimare. Un sogno...da leccarsi i baffi.