Il fascino degli ulivi basterebbe a raccontare la storia di questo territorio pittoresco, culla della civiltà italiana. Lo stupore coglie il visitatore a Monte Sant'Angelo, consentendogli di smarrirsi alla vista di uno spazio onirico, dilagante sino al Tavoliere delle Puglie. Proseguendo verso Foggia, si può fare una sosta alla basilica di Santa Maria di Siponto, del XII secolo, prima di riprendere il viaggio verso Troia, dove vi è uno dei più pregevoli rosoni romanici d'Italia.

Lungo le vie si respira aria di passato, ma non all'orizzonte. Spira aria di morte e di distruzione lungo i pendii scoscesi delle colline.

Improvvisamente, non si avverte più la poesia dei luoghi, ma un puzzo infernale e nauseabondo. Quei dolci profili sinuosi, coronati da immense distese di prati verdi e lussureggianti, ospitano un osceno ed inverecondo parco eolico, il quale ha devastato quello che un tempo poteva essere considerato uno dei più bei paesaggi pugliesi.

L'assenza di uno Stato che si rivela impotente, tuttavia, potrebbe agevolare il compimento dell'ennesimo scempio.

Il gasdotto Tap e lo sradicamento di 200 ulivi

Non si tratta di pale eoliche, bensì della costruzione del gasdotto Tap, che collegherebbe la penisola Balcanica con il comune di San Foca. A quale prezzo? La rimozione di oltre 200 ulivi, anche monumentali, da ripiantare a Melendugno, in provincia di Lecce.

Parimenti, di fronte all'inettitudine delle Istituzioni e del Presidente della regione, Michele Emiliano, i manifestanti sono intervenuti al fine di impedire un nuovo dramma ambientale per la puglia.

A che cosa servono i presidenti delle regioni, se non sono in grado di opporsi ad un progetto approvato dal governo e dall'Unione Europea?

E di quale profitto stiamo parlando? L'articolo 9 della Costituzione garantisce la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione, mentre lo Stato, in nome di un profitto fasullo, sacrifica la bellezza e secoli di civiltà.

Gli ulivi, come le opere d'arte, respirano, palpitano, emettono aneliti di vita.

Perciò occorre impedire la costruzione del gasdotto, in nome dei principi costituzionali, che Renzi avrebbe dovuto rispettare. Cosa si può fare? Emiliano ed il Presidente Paolo Gentiloni facciano valere le proprie posizioni e si oppongano concretamente ad un simile scempio.