Ieri, 14 marzo 2016, è stata presentata presso le Commissioni cultura e lavoro la proposta di legge, relativa ai docenti di seconda e terza fascia delle graduatorie d'istituto. Ricordiamo che, nella fase transitoria che era stata presentata dal governo, relativa al sistema di reclutamento dei futuri docenti, per i docenti di seconda fascia era stato proposto una prova orale; per quelli di terza, una prova scritta e una orale. Chiaramente le varie associazioni dei docenti hanno manifestato la loro totale contrarietà.

Di conseguenza, il governo aveva cercato di correre ai ripari, provando ad apportare delle modifiche al piano transitorio, in modo tale da rispondere alle istanze che provenivano chiare, forti e decise dalle varie categorie dei docenti.

L'ordine della senatrice Puglisi sembrava andare verso quella direzione e l'atteggiamento del governo era parso essere più cauto, prudente e rispettoso dei diritti dei docenti precari. Dopo la discussione di ieri alle commissioni cultura e dopo aver letto il famoso parere relativo al reclutamento, i docenti di terza fascia sono profondamente delusi, arrabbiati ed amareggiati. Si sentono letteralmente presi in giro da un governo inadempiente e ignominiosamente irrispettoso del concetto di dignità dell'essere umano.

Indifferenza e sordità del governo alle istanze dei docenti di terza fascia

Il parere proposto, ieri, alle commissioni Cultura e Lavoro prevede per i docenti di terza fascia con tre anni di esperienza un concorso con prova scritta e prova orale.

Nessun percorso abilitante così come era stato richiesto dalle categorie dei docenti. Nessuna valorizzazione del servizio. Nessun rispetto per una categoria di lavoratori che, con immani sacrifici, zelo dovizioso e spirito di diligenza ha dato anima e corpo per mantenere in piedi il sistema Scuola. Grande delusione e profondo sconcerto serpeggia tra i docenti di terza fascia, ancora increduli di fronte a questa ennesima sberla, vergognosa e ingiusta, spiattellata in faccia a quella che può essere definita, senza ombra di dubbio, l'ossatura e la linfa vitale della scuola italiana.

Ovviamente i docenti di terza fascia non si fermeranno, andranno avanti con la schiena dritta e spalle larghe e, soprattutto, con un profondo senso di dignità che nessuno potrà mai premettersi di calpestare, tanto meno una politica inadeguata, incompetente e che non conosce le reali problematiche della scuola. Lo ha dimostrato pienamente, ieri, con questa proposta di legge irriverente.

Ora, più che mai, la terza fascia deve formare un blocco unico e compatto e andare avanti nella sua battaglia, senza mollare. La normativa è dalla sua parte.I tribunali saranno caldi, vivaci e dinamici. Vi aspetteremo al varco. Chi la fa l'aspetti.