La Camera ha approvato oggi il primo articolo della legge "in materia di consenso informato, di dichiarazione anticipata di volontà sui trattamenti sanitari e di testamento biologico". Il Pd e il M5S convergono sul diritto all'autodeterminazione dei pazienti che possono accettare o rifiutare i trattamenti sanitari scegliendo ciò che è giusto per se stessi.

Autodeterminazione e obiezione di coscienza

La libertà di scelta si esercita, recita l’articolo, attraverso la consapevolezza del paziente che ha pieno diritto d’essere informato sulle proprie condizioni di salute e sugli aspetti positivi e negativi dei diversi trattamenti cui può, eventualmente, sottoporsi.

Il malato può decidere anche di rifiutare la nutrizione e l’idratazione. Qui entra in gioco la relazione tra medico e paziente e con essa si apre il campo a possibili conflitti tra volontà e moralità opposte. Su questo punto, il ddl stabilisce il rispetto della volontà del paziente ma, al contempo, lascia agire secondo coscienza i discepoli di Ippocrate. In ogni caso, ai medici è riconosciuta la piena protezione penale e civile da condotte attuate per rispettare la volontà dell’accudito.

Infine, l’articolo prevede esplicitamente la sua attuazione in tutte le strutture ospedaliere, siano esse pubbliche o private, laiche o religiose.

La politica

Il richiamo alla religione ha subito determinato allarmismo, verso un’ipotetica ingerenza della Chiesa nelle questioni dello Stato.

Alcuni osservatori della rete hanno collegato questo al voto contrario espresso dai partiti di centro destra. Il rammarico più grande, tra i suddetti “internettologi”, arriva da quanti credono, e quindi difendono, il principio identitario che è –o meglio dovrebbe essere- la “testata d’angolo” delle destre riformiste: la libertà dell’individuo.

L’avranno rinnegata per godere poi di un premio “ultra-terreno”, ovvero l’appoggio dei porporati nelle campagne elettorali avvenire? O solo per una forte devozione ai propri principi cattolici? E i propri principi politici che fine fanno?

Nessuno può dare una risposta certa a queste domande. Tuttavia, questo disorientante bipolarismo valoriale è possibile grazie a quella libertà del singolo che è alla base della nostra democrazia, della nostra Carte Costituzionale, e che la legge sul biotestamento riprende ed esalta.

Siamo solo all'inizio

Le questioni d’affrontare sono ancora molte, il percorso per l’approvazione definitiva della legge sul testamento biologico è ancora lungo e tortuoso. Oggi, comunque, è stato fatto il primo passo verso la composizione di un quadro normativo che tanti aspettavano da tempo. Il mio pensiero non può non andare alle famiglie Englaro, Antoniani e Coscioni che non hanno potuto rispettare le volontà dei propri figli. Mi auguro che il dibattito parlamentare continui e con esso si possa finalmente arrivare, anche in questo benedetto paese, a un sistema di norme che integrino il concetto di eutanasia restituendo forza alla parola libertà e dignità all’essere umano.