I partiti politici, antagonisti del M5S, parlano già di 'larghe intese' e si fregano le mani, pregustando la vittoria alle prossime elezioni politiche. Il loro argomento principale, da controbattere, è il 'populismo' di Grillo, lo stesso argomento che ha già portato il M5S al 30% di adesioni nei recenti sondaggi e che si avvia a condurli al 41%, per governare da soli. Grillo non deve fare proprio niente, per lui pensano le critiche degli avversari, che contribuiscono ad accrescere la sua popolarità e credibilità. Quello che viene definito populismo M5S, altro non è che la descrizione delle cose che non vanno bene: una denuncia della inefficienza e dello spreco sommati all'appesantita burocrazia.

Al contrario invece, populismo è tutto quello che si promette, sapendo che non è possibile fare, ma che riesce a produrre consensi.

Programmi per governare

Intanto nel M5S si lavora a mettere a punto un serio programma di Governo, col contributo di esperti di provata capacità: inoltre con una visione precisa del futuro, che li pone all'avanguardia della scena politica. Altri partiti, come ad esempio il MDP, partono dall'Articolo uno della Costituzione, mettendo al centro 'il Lavoro': è il punto principale da cui bisogna partire. Si pongono dalla parte dei bisogni veri della società, nella speranza di poter risolvere quei problemi, da cui può nascere il benessere ed una vita normale per i cittadini.

Le famiglie con disagi economici, certificate dall'Istat, aumentano sempre di più, e si nota il clima nella società. Altri partiti segnalano altri problemi, ma non progettano una strategia per risolverli. Tutta la politica è sotto l'occhio del popolo, che guarda attento per capire in che modo pensano di risolvere la legge elettorale.

Tutti sperano in un accordo responsabile tra i partiti, che elimini i capilista, che introduca le preferenze e abbassi o elimini le soglie di accesso per avere una rappresentanza di tutta la società. Vada anche un premio al partito o coalizione che prende più voti, per garantire la governabilità.

Raggruppamenti alla conta dei voti

Per governare ci vuole la maggioranza politica. Nel panorama attuale le tre principali componenti presenti si equivalgono. Potrebbe prevalere il centrosinistra se il PD sapesse parlare al suo popolo, che ora è frantumato ma che insieme potrebbe rappresentare il buon 40% necessario. Il centro destra, con i cespugli vari, può aggregare circa il 32% degli elettori, mentre il partito di Grillo, se non si apre a qualche prezioso apparentamento, stenterà a raggiungere il 40%. Comunque l'esito del M5S lo determinano gli errori delle altre due aggregazioni. Un quadro incerto per la futura governabilità del paese Italia. Certo è che la popolazione partecipa in modo attivo al processo politico in corso, con un occhio rivolto alle cose vere, rifiutando la demagogia e gli sprechi che costringono i cittadini a pagare sempre più tasse.