125 morti, di cui 32 bambini. 400 feriti gettati ai bordi delle strade senza medici, farmaci ne' ambulanze. Lo sguardo su Idlib e Khan Shaykhun mostra due cittadine fantasma, svuotate dai raid assassini di cui ancora si cerca il mandante. Mentre l'Europa condanna fermamente la violenza letale delle armi chimiche e gli USA additano la politica di Obama come responsabile nella sua arrendevolezza, in realtà si profila per entrambi il disimpegno cui siamo stati abituati negli ultimi anni della tremenda guerra in Siria. Disimpegno cheper diverse ragioni interne agli Stati e priorità dello scacchiere internazionale, lascia allo Zar di Russia mano libera nel Middle East che non trova pace.

Le vittime sono destinate ad aumentare

Se da un lato Israele fomenta il conflitto con i Palestinesi fornendo un alibi ai Jihadisti, dall'altro il ventennale Putin difende ad oltranza Assad, suo fedelissimo nella regione vessata dall'instabilità e dalla guerra. La guerra in Siria infatti è figlia del disordine mediorientale. Un disordine determinato dalla questione palestinese ancora irrisolta, ma che vive di una dinamica propria che contrappone ribelli, terroristi, occidentali e regime di Damasco in uno scontro tutti contro tutti, in cui Assad si è arroccato sulle posizioni russe e tutti gli schemi sono saltati. La situazione umanitaria è ormai al collasso, dopo i raid senza nome ancora di più.

Più di un milione di bambini morti nel conflitto o costretti a fuggire, su un totale di tre milioni di vittime, tra quelle lasciate alla loro atroce sorte di morire intrappolate negli scontri e i rifugiati scampati alla morte. Se l'ONU non attiverà una reazione forte sostenuto da USA e Europa, con corridoi umanitari per trasportare fuori dalla terra del sangue gli innocenti, i numeri del genocidio sono destinati ad aumentare.

Quando ci sarà una risoluzione immediata del conflitto?

I profughi siriani, oltre alla loro drammatica urgenza di mettersi in salvo, sono caratterizzati da un notevolissimo livello di professionalità, tanto che la Merkel la scorsa primavera ha aperto le porte della Germania ai poveri fuggitivi con un gesto di umanità non del tutto disinteressato.

Oggi gli ingegneri, i professori, i medici siriani con le loro famiglie hanno bisogno della solidarietà internazionale e tutto il popolo siriano merita una risoluzione immediata del conflitto sulla base delle obiettive responsabilità. Per non parlare di crimini contro l'umanità, in quello che sembra diventato un'ecatombe. #Siria#Damasco#Assad