Per tastare il polso dell’opinione pubblica - italiana e internazionale - oggi basta andare in rete. Disgustato e preoccupato o, al contrario, entusiasta e fiducioso, il popolo dei social media si è scatenato alla notizia dell’elezione di Macron a presidente della Francia. "Credo sia il peggior discorso che abbia mai fatto un presidente eletto. Foglietto alla mano, ripetitivo, abbastanza insignificante", ha affermato un utente sui social. "La Francia è chiamata a scegliere tra un banchiere e una fascista", ha scritto con un certo malcontento una donna.

Gli opinionisti scontenti

Nella piazza virtuale, qualcuno si è arrischiato a paragonare il ballottaggio francese di ieri, 7 maggio, come una scelta tra la peste e il colera, specificando che Macron è il "flagello della peste". C’è chi è andato a sfogliare l’enciclopedia - rigorosamente online - in cerca di punti fermi sul significato di Democrazia. E chi, al contrario, si è lasciato andare ad analisi politiche personali, attendendo impaziente i commenti degli "amici sociali". Nella marea di interventi, risposte e reazioni, è difficile poter stabilire quale delle due tesi prevalga: Macron è la peste, o sarà il salvatore dell’UE?

Tra i detrattori del neo-presidente, prevale la certezza che il nuovo Capo di Stato francese sia il rappresentante della finanza internazionale, "proprio quella che ha prodotto la crisi sociale e la deriva politica che sta portando alla fine delle democrazie", come ha affermato qualcuno sui social.

Massimiliano ha twittato: Macron ha appena vinto le presidenziali, e da Ikea Parigi è già in vendita a 49,99 euro. La casta delle banche è già in azione. Un caso? Io non credo".

Ma soprattutto c’è un confronto con la politica italiana, soprattutto guardando alla rielezione di Matteo Renzi alla guida del Pd: "Grazie alle primarie del Partito Democratico anche Macron ha vinto in Francia", è stato il commento scritto da un utente di Facebook.

Sono stati soprattutto gli uomini a scagliarsi contro il nuovo Capo dello Stato d'Oltralpe. Finora sono giunte considerazioni piuttosto dure, non solo per quanto riguarda la sua stretta connessione con i banchieri (da tantissimi cybernauti ritenuti i maggiori responsabili della crisi finanziaria mondiale), ma anche perché è legato sentimentalmente ad una donna che ha 25 anni più di lui: "...quindi quella che teneva per mano non era la madre??

– ha domandato ironico Luca su Fb - adesso si chiama riscossa??", ha aggiunto rispondendo al post di una donna che si è dichiarata felice dell’ampia differenza d’età tra il neo presidente e la nuova first-lady francese.

E c’è chi, sarcastico, ha commentato le dichiarazioni rilasciate a caldo da Macron, subito dopo la sua elezione: "I partiti sono finiti. La conferma arriva da Macron e dalle elezioni francesi. Anche Renzi avrebbe fatto bene ad andare da solo con un proprio movimento-lista fin da subito e senza entrare nel Pd".

Gli ottimisti felici

La vittoria del leader di "En Marche!" su Marine Le Pen è stata salutata come un trionfo da chi temeva, più di tutto, l’erosione dell’Europa, segno che la Brexit sta avendo ripercussioni molto forti su tutto il continente: "Macron parla ai francesi, un sollievo per l’Europa...

e per noi", ha scritto rincuorata Silvana. "La Francia resta europeista. Il male minore: Emmanuel Macron è Presidente", ha commentato Barbara sulla sua pagina Fb. Gianluca, invece, rimane dubbioso, ma altrettanto speranzoso sulle politiche che verranno attuate dal nuovo presidente: "Macron!!! Smentisci le mie paure. I primi passi che osserverò per monitorare le tue vere intenzioni sarà il tuo atteggiamento verso il Jobs Act e il mondo del lavoro...Vedremo chi sei da subito, anche perché la Francia non è l’Italia e chi comanda, comanda davvero".

"Viva la Francia! In marcia!" è stata la reazione entusiasta di Alessia. Ma c’è anche la soddisfazione per la "disfatta" dell’ingerenza americana sulla politica europea, con chiaro riferimento allo scandalo MacronLeaks: "Adesso Trump dirigerà le sue portaerei verso la Francia che non gli ha obbedito", ha postato Loris.

Per Giulio, invece, è importante tenere d’occhio l’alleanza tra la Merkel e il neo presidente francese: "L’asse franco-tedesco è confermato. Renzi si crede Macron. Poverino lo consoleranno i 5 stelle nel 2018".