Raramente si assiste ad una produzione di così elevata qualità. Tutto funziona: le scene, i costumi, la fotografia, la sintassi narrativa delle inquadrature, la sceneggiatura, il soggetto, il cast, le colonne sonore, la regia. maltese, il romanzo del commissario è una Fiction tv da applausi a scena aperta.

Qualità emozionante: il commissario Maltese unisce due secoli

Niente errori. O meglio: bisogna sforzarsi di cercarli come in un gioco della "settimana enigmistica". Si nota invece la ricercatezza del dettaglio che catalizza l'attenzione dello spettatore riportandolo indietro di quarant'anni, in una Sicilia profonda di un'Italia già malata di degrado civile e materiale, cinica, disillusa, immersa nella brutalità della violenza, nella tragedia del male.

Attraverso l'interpretazione di un convincente Kim Rossi Stuart e di un cast scelto con sapiente cura - tutti davvero impeccabili - il pubblico compie un viaggio nel tempo, quando la mafia e il traffico di droga erano ancora fenomeni criminali underground, le istituzioni segnate da imperscrutabili collusioni, le forze dell'ordine impreparate a fronteggiare poteri che non lasciavano scampo. La riflessione corre tra quel '900 e il nostro secolo: tecnologie, concetti, organizzazione, scenari. Il realismo intenso diventa atto narrativo.

Il romanzo del commissario: fiction dagli sviluppi imprevedibili

In questa fiction tv nulla risulta banale banale o grottesco o trascurato. L'estrema attenzione nel ricreare un mondo fin nei minimi particolari (costumi e scene) si afferma anche nell'interpretazione, nella cadenza della parlata, nei gesti di protagonisti e comprimari, nel testo dei dialoghi, nelle singole parole, nei sentimenti e nella psicologia dei personaggi.

Ogni aspetto dell'atto narrativo è posto in equilibrio, in una rete logica, in una struttura efficace perché credibile. I personaggi vivono il loro tempo e la loro condizione in quel tempo. E la "storia", che già si presenta complessa, segue il ritmo di un'indagine intrecciata con il passato, con vicende lontane, torbide, imprevedibili.

Soggetto, sceneggiatura e regia hanno lavorato in modo proficuo, collaborando attivamente, evitando ogni retorica che avrebbe reso opaco l'impianto del racconto, portato fuori tono l'esecuzione e destato lo spettatore dall'immersione nel flusso narrativo: questa è la magia della fiction.

Maltese contro Montalbano: sarà sorpasso?

La domanda è lecita. Dopo anni di successi forse è arrivato un vero contendente per il celebre commissario Montalbano. Perché? In fondo si tratta di contesti diversi, collocati in "tempi" diversi. Eppure, l'approccio investigativo e lo scenario presentano similitudini. Il modo di ricercare le verità nascoste accomuna Montalbano e Maltese, rendendo entrambi figure appassionanti per il pubblico che prova a seguirli nel loro peregrinare tra logica ed intuizione, tra sentimenti e determinazione. Sono due uomini di "solitudini": il pubblico lo avverte e li accompagna, ponendosi al loro fianco. Maltese avrà successo. Per Montalbano sarà dura. Due cavalli di razza per un identico produttore.