È appena trascorsa una giornata di campionato che, salvo sorprese niente affatto da escludere, sarà stata quella con l'ultimo derby della storia da giocatore di Francesco Totti, entrato in campo nei 17 minuti finali e, pare, destinato al ritiro alla fine della stagione. Il simbolo vivente della Roma con tutta probabilità appenderà infatti le scarpette al chiodo al termine di questa annata, per avviarsi alla sua nuova carriera di dirigente della società giallorossa. E a questo punto nasce spontanea la domanda ai tifosi della squadra di Spalletti: per anni avete criticato la decisione presa dalla Juventus di chiudere la carriera di Del Piero qualche anno fa, ma adesso non preferireste un'uscita di scena come quella anche per Francesco Totti?

Del Piero lasciò la Juventus, dove aveva trascorso quasi interamente la sua carriera di giocatore, al termine della stagione 2011/2012: qualche mese prima il presidente Andrea Agnelli, a margine di una assemblea degli azionisti, aveva annunciato senza particolare enfasi come quello sarebbe stato l'ultimo anno in maglia bianconera. Furono in molti a ritenere pessima la scelta della dirigenza piemontese, ritenuta colpevole di trattare il recordman juventino per presenze (705) e goal segnati (290) come qualsiasi altro giocatore. Al tempo e negli anni a venire particolarmente aspre furono le critiche arrivate dai tifosi della Roma, convinti che nulla del genere sarebbe mai potuto avvenire con Francesco Totti.

Col senno di poi, è probabile che molti di loro si siano ricreduti al riguardo.

Al di là dei modi scelti da Agnelli per comunicare la partenza del giocatore, l'ultima partita giocata a Torino da Del Piero (l'ultima in assoluto sarebbe stata la finale di Coppa Italia persa col Napoli) è stata uno Juventus-Atalanta che resterà nella storia.

Quella gara arrivò al termine del primo dei cinque campionati (quasi sei) vinti consecutivamente dalla squadra torinese: il contributo di Del Piero in quella stagione fu decisivo, con 28 presente condite da 5 reti, una dei quali all'Inter ed un'altra, quella alla Lazio, che in tanti considerano il vero "goal dello scudetto".

Chiunque fosse allo stadio il giorno di Juventus-Atalanta, o anche solo abbia visto la gara in televisione, ne parla con grandissima emozione: dopo aver segnato nel primo tempo il suo ultimo goal in maglia bianconera, sul risultato di 2-0 al 56° Del Piero venne sostituito da Pepe. A quel punto iniziò "l'evento" e nessuno pensò più a cosa stesse accadendo sul campo (un autogoal consentì ai nerazzurri di accorciare le distanze prima che un rigore di Barzagli fissasse il risultato sul 3-1 finale). Del Piero iniziò un giro di campo lunghissimo, con i tifosi che al suo passaggio gettavano in campo le sciarpe, piangevano ed intonavano cori per lui. Del Piero era un generale che, prima di andarsene, salutava le sue truppe al termine di una "vera" battaglia.

Non la più importante, certo, ma comunque una gara con i 3 punti in palio.

Nulla di tutto questo, salvo sorprese ai limiti del fantascientifico, avverrà con Francesco Totti e con il suo ritiro. Il capitano della Roma, squadra della quale detiene una lunga sequela di primati, ha trascorso questa stagione ad immalinconirsi in panchina in un ruolo che non può neanche essere definito quello del comprimario: per lui appena 323 minuti spalmati su 15 presenze, quasi tutte nei minuti finali delle partite. Sia chiaro: non si può probabilmente chiedere nulla di più ad un giocatore come Totti che va per i 41 anni e che con quei colori ha dato più di chiunque altro. Ha dato talmente tanto che forse, testardamente, ha ritenuto fosse peggio farsi da parte che entrare in campo nei minuti nei quali solitamente la gente comincia ad avviarsi verso il parcheggio per non trovare traffico.

Immaginare un affascinante ultimo atto casalingo della carriera di Totti simile a quello del quale ha potuto godere l'amico Del Piero è davvero difficile. Se la gara al'Olimpico col Genoa, ultima di questa Serie A, sarà ancora decisiva nella corsa al 2° posto, non crediamo che Spalletti riserverà al Pupone uno spazio tra gli 11 titolari. Ci saranno, al massimo e come al solito, gli ultimi minuti per lui: sarà un fatto di contorno di una partita che lo vedrà comparsa. Forse, tra qualche tempo, Totti sarà contento di aver prolungato quanto più possibile la carriera nella squadra nella quale ha esordito oltre 24 anni fa. Ma siamo certi che tanti dei suoi tifosi, tra qualche mese, invidieranno i loro "colleghi" juventini e l'addio che hanno avuto la possibilità di dare a Del Piero.